Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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100 RIVISTA ITALIANA<br />
volo una Ch. pisana, somigliantissima alla Ch. nìobe Gemm, sp. ;<br />
una Ch. etnisca, poco <strong>di</strong>versa dalla pseudotumìda De Stef., se non<br />
che più escavata alla base, più acuta, punto pupoide; una Ch. Ugo<br />
ed una Ch. inops, ambedue prossime alla Vesta <strong>di</strong>' Orb. ; e poi una<br />
Ch. julianensis, che <strong>di</strong>versifica d^ìV Aspasia d'Orb. sol per avere<br />
la bocca più angusta e i giri più rigonfi superiormente, ed una<br />
Ch. Achiar<strong>di</strong>i che può paragonarsi alla oolitica Ch. normaniana<br />
d'Orb. Son anche nuovamente illustrate Ch. phasianelioides De<br />
Stef., Ch. Ameliae Neri, Ch. Canavarìi Fuc. (= Ch. procera non<br />
Desi., De Stef.). — La serie delle forme nuove continua con Microschì:{a<br />
sor<strong>di</strong>da, facilmente riconoscibile dalla M. Myrto Gemm.<br />
per la spira non gra<strong>di</strong>nata, con Oonia siiavis, <strong>di</strong>versa dalle Ooniae<br />
tipiche per l'ultimo giro poco ampio. — A questo punto attira l'at-<br />
tenzione una Loxonema liasica, che ha innegabili analogie con la<br />
L. elegans Horn, del trias <strong>di</strong> Hallstatt, e ne <strong>di</strong>fferisce solo per<br />
la spira un poco più corta e meno acuta.<br />
È proposto dall' A. il nuovo nome generico Juliania per sosti-<br />
tuire quello <strong>di</strong> Pustiilarìa Koken (non Swainson): e come Julìaniae<br />
descrivonsi la Chemnit\ia clava e la Ch. Saviana De Stef. —<br />
Nel g. Zygopleura Koken vengon portate Rissoina obliquecostata<br />
De Stef. (alla quale si cambia, per evitare un doppio impiego, anche<br />
il nome specifico, facendone una Z. stefaniana), Chemn. Gre-<br />
cai Neri e Ch. Ristorii Neri; insieme alle quali vengon descritte<br />
due specie nuove, Zygopl. acuta, <strong>di</strong>stinta da ogni altra per 1' an-<br />
golo spirale acutissimo (ii") e per il piccol numero delle coste<br />
trasversali (ó per giro), e Z. velata, a coste e suture presso che<br />
invisibili. — Nel g. Fibula, assieme alla già citata F. Castalda Gemm.,<br />
troviamo una F. juliana, che ha i giri più convessi e più alti, la<br />
bocca più stretta, la base non tanto escavata e sprovvista <strong>di</strong> solchi<br />
spirali, e nel g. Alariopsis si riporta 1' Alarla Canavarii Neri. — I ge-<br />
neri Scurriopsis, Tomocheilus, Euconactaeon sono rappresentati<br />
da forme specificamente indeterminabili.<br />
I cefalopo<strong>di</strong> contribuiscono alla fauna del calcare ceroide con<br />
venti specie, comprese sette che rimangono dubbie o indeterminate.<br />
Tolte quest' ultime e le pochissime nuove, si tratta <strong>di</strong> forme comuni<br />
alla fauna dei calcari grigi inferiori <strong>di</strong> Spezia, quali Phjdlo-.<br />
ceras cylindricuìn Sow., Calais Mgh., occiduale Can., Rhacophyl-<br />
lites stella Sow., Lytoceras agnatum Can. , subbi/orme Can., Pleu-<br />
racanthites bifonnis Sow., Arietites Cor<strong>di</strong>eri Sow., Schlotheimia.<br />
ventricosa Sow. , Atractites orthoceropsis Mgh., Cor<strong>di</strong>eri Mgh. Tre <strong>di</strong><br />
queste specie, e cioè Phyll. cj<strong>di</strong>ndrìcum ,Rhacoph. stella, Schloth.ven-