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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 227<br />

SiMONELLi (V.) — Gli antozoi pliocenici del Ponticello <strong>di</strong> Savena<br />

presso Bologna. — Palaeontographia Italica, voi, I., pa-<br />

gine 149-168, con una tav. e 3 incis. intercalate.<br />

Due specie <strong>di</strong> alcionari, <strong>di</strong>ciotto <strong>di</strong> zoantari aporosi e tre <strong>di</strong><br />

zoantari perforati son quanto venne raccolto sinora , in fatto <strong>di</strong><br />

antozoi, nelle marne argillose glauconifere del Ponticello <strong>di</strong> Savena.<br />

In questa serie figurano come nuovità : Flabellum Bertii , magni-<br />

fica forma che ha somiglianze innegabili col Flab. alabastrum Mos.,<br />

raccolto nei dragaggi del « Challenger » presso le Azzorre , alla<br />

profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 1000 fathoms; Flabellum Fornasinii, grande flabello<br />

troncato che non si può ravvicinare ad alcuna tra le specie fossili<br />

o viventi dello stesso gruppo ; Stephanocyatìms elegans Seg. var.<br />

hemìsphaericiis , <strong>di</strong>verso dal tipo e dalla già nota var. subspinosa<br />

Seg., perchè foggiato a calotta regolarissima, senza tracce <strong>di</strong> pe<strong>di</strong>cello,<br />

perchè ha le coste più larghe, più ravvicinate ed assai meno<br />

acute, ecc.; Caryophjdlia ingens, polipaio colossale (mm. 82 <strong>di</strong><br />

altezza per 61 <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro) che ha qualche rapporto con la C. pon-<br />

derosa Seg. sp. ; Car. felsinea, prossima alla C. crispata Rss., dalla<br />

quale si può <strong>di</strong>stinguere pei setti forniti lateralmente <strong>di</strong> sporgenze<br />

laminari in forma <strong>di</strong> scodelline. Deve anche esser citato il Cera-<br />

totrochus multiserialis Mieliti sp., che fino ad oggi si poteva rite-<br />

nere estinto nel miocene me<strong>di</strong>o. La serie ha in complesso il carat-<br />

tere <strong>di</strong> fauna vissuta in una zona molto profonda del mare basso,<br />

e l'A. crede <strong>di</strong> non esagerare ammettendo per questa zona un minimo<br />

batimetrico <strong>di</strong> 500 metri. In appoggio <strong>di</strong> questa supposizione<br />

stanno altri fatti d' or<strong>di</strong>ne paleontologico (concomitanza <strong>di</strong> Verti-<br />

cor<strong>di</strong>ae, Pecten vitreus Ch., Bigenerina robusta Brady (^) ), nonché<br />

la natura stessa del se<strong>di</strong>mento. Abbonda infatti nelle marne del<br />

Ponticello la glauconite, evidentemente formata in situ; e si sa che<br />

nei mari o<strong>di</strong>erni la glauconite <strong>di</strong> recente costituzione non si trova<br />

mai nelle zone littorali e sublittorali, ma per lo più s' incontra al<br />

limite inferiore dell'azione ondosa, dai 360 ai 550 m., e <strong>di</strong> là può<br />

scendere fino ai 3600 m.<br />

Notevole è la mancanza <strong>di</strong> rapporti tra la faunula ad antozoi<br />

del Ponticello e quella che abita attualmente il Me<strong>di</strong>terraneo. Non<br />

una specie può citarsi che sia comune ad entrambe, e per <strong>di</strong> più<br />

mancano al Me<strong>di</strong>terraneo intieri generi abbondantemente rappre-<br />

(1) C. Fornasini. Di alcune forme plioc. della- -Bigenerina robusta,<br />

Mem. Acc, Se. Ist. <strong>di</strong> Bologna, Ser. V, T. V, pag. 657. Bologna, 1895.

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