Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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192 RIVISTA ITALIANA<br />
nel neocene me<strong>di</strong>o della regione costiera atlantica, comprende la<br />
sommaria descrizione <strong>di</strong> 13 specie tra fiseteri<strong>di</strong>, conezifi<strong>di</strong> e baieni<strong>di</strong>.<br />
— Il g. Paracetus, recentemente proposto da Lydekker<br />
per fiseteri<strong>di</strong> che posseggono una serie bene sviluppata <strong>di</strong> denti<br />
nelle ossa premascellari e mascellari, s' arricchisce <strong>di</strong> una nuova<br />
specie, P. me<strong>di</strong>atlanticus, trovata a Drum Point nella baia <strong>di</strong> Chesa-<br />
peake (Maryland). — Nuovo è il genere <strong>di</strong> conez'ìfìdì Pelj^corampìnis,<br />
che per alcuni caratteri s'approssima ai fiseteri<strong>di</strong>: comprende per<br />
ora una sola specie, P. pertortus n. sp. , descritta sopra un rostro<br />
d' incerta provenienza. — I baleni<strong>di</strong> son rappresentati da una ricca<br />
serie <strong>di</strong> forme in gran parte nuove, che suggeriscono importanti con-<br />
siderazioni filogenetiche. L'A. aveva già scritto precedentemente (})<br />
che « The Mysticete with its single family of Balaenidae would seem<br />
to have derived their descent from some form allied to the Squa-<br />
lodontidae, since their nasal bones are more elongated than those<br />
of the Odontoceti, and in Plesiocetus (Cetotheriiim) the superior<br />
cranial bones show some of the elongation of that family ». Qiiesto<br />
allungamento della parete cranica superiore non si osserva nel<br />
genere Squalodon, ma è già sensibile nel g. Prosqiialodon Lyd. ,<br />
e più ancora nel nuovo gen. Agorophìus Cope (rappresentato dal<br />
Zeuglodon pygmaeus <strong>di</strong> Mtiller) che si approssima ai Cetotherium<br />
per la forma del cranio, e che anche per la permanente mancanza<br />
<strong>di</strong> denti sembra debba essere riferito ai mistacoceti. — Ora fra<br />
questo Agorophìus e le balene tipiche esistono numerosi termini <strong>di</strong><br />
passaggio, rappresentati appunto da alcuni generi degli « Yorktown<br />
beds ». Non si è ancora trovata (ma si troverà certamente prima<br />
o poi) una forma dove la mancanza dei denti sia accompagnata<br />
dalla scomparsa delle pareti interalvcolari, dove il solco dentario<br />
sia continuo e sepaiato dal canale dentario. Ma il nuovo genere<br />
Sìplìonocetus (rappresentato dalle tre specie S. prisais Leidy sp,,<br />
S. expansus Cope, S. clarkìanus Cope n. sp.) mostra già il solco<br />
ricoperto superiormente da una ossificazione della gengiva e <strong>di</strong>-<br />
stinto dal canale dentario. Un altro nuovo genere, Ulias (descritto<br />
sopra una sola specie U. moratus Cope sp. n.), presenta uno sta<strong>di</strong>o<br />
più avanzato <strong>di</strong> degenerazione, essendo fusi solco e canale dentario<br />
in un' unica fossa che rimane scoperta. In Tretulìas (nuovo genere<br />
anche questo, rappresentato da Tret. buccatus Cope n. sp.), persi-<br />
stono le con<strong>di</strong>zioni medesime e si presentano per <strong>di</strong> più forami<br />
gengivali, rappresentati da alcuni orifizi aperti nel margine alveo-<br />
0) Cope: On the Cetacea, Am. Nat,, 1890, pag. GII.