Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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144 RIVISTA ITALIANA<br />
modelli interni <strong>di</strong> Tapes, Venus, Car<strong>di</strong>iim, Ostrea e Pectuncuhis.<br />
Vicino a questo conglomerato si trovò anche un' arenaria bianca-<br />
stra, ricca <strong>di</strong> calcare, la quale dev' essere intercalata col primo e<br />
che contiene modelli interni <strong>di</strong> una forma simile alle Lucina^<br />
nonché frammenti <strong>di</strong> grosse bivalvi, e specialmente <strong>di</strong> Pectunculus.<br />
Si scoprì per caso nel mezzo della roccia anche un esemplare ben<br />
conservato <strong>di</strong> Senìlìa senilis L. , conchìglia <strong>di</strong> acqua salmastra<br />
della famiglia delle Arcidae che finora si conosceva solo allo stato<br />
recente in Africa L'A. deduce dalla presenza <strong>di</strong> questo fossile un'al-<br />
ternanza <strong>di</strong> formazioni marine e salmastre, la quale non è appog-<br />
giata dai fatti e non è certamente ammissibile. La verità è, che<br />
quel fossile isolato provenne dalla terra e fu aggiunto al conglo-<br />
merato marino <strong>di</strong> spiaggia per opera <strong>di</strong> un fiume o <strong>di</strong> un'inonda-<br />
zione. L'A. infine non viene ad alcuna decisione sull'età degli<br />
strati <strong>di</strong> San Paolo <strong>di</strong> Loanda. P. Oppenheim.<br />
Egger (I. G.) — Fossile Foraminiferen von Monte Bartolomeo<br />
am Gardasee. — ' Jahresb. d. natiirhist. Ver. Passati, 1895,<br />
47 pag. Con 5 tavole.<br />
L'A. illustra i fossili microscopici contenuti in un saggio <strong>di</strong><br />
sabbia marnosa proveniente dai <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Salò, e già da Giim-<br />
bel qualificata per interessante, ricca <strong>di</strong> resti <strong>di</strong> piante carboniz-<br />
zate, <strong>di</strong> foraminiferi e contenente anche resti <strong>di</strong> molluschi che la<br />
farebbero creder pliocenica. All' A. però non è capitata alcuna<br />
conchiglia che possa togliere ogni dubbio sull'età del se<strong>di</strong>mento:<br />
V Arca <strong>di</strong>luvii Lam. è insufficiente. Egli osservò qualche frammento<br />
<strong>di</strong> aculeo <strong>di</strong> Cidaris, un solo Coscino<strong>di</strong>scus e tre esemplari <strong>di</strong> entomostracei,<br />
tre specie che 1' A. descrive in appen<strong>di</strong>ce. Dal modo<br />
<strong>di</strong> conservazione dei gusci si può dedurre che questi rimasero lun-<br />
gamente sul fondo del mare dopo la morte dell' animale e che la<br />
melma che li conteneva continuò ad agitarsi in modo che i più<br />
grossi furono assai danneggiati mentre i più piccoli rimasero spesso<br />
incolumi. Delle 67 specie <strong>di</strong> foraminiferi, tutte note e <strong>di</strong> cui 1' A.<br />
dà le figure, 49 furono già rinvenute nel bacino terziario <strong>di</strong><br />
Vienna, 34 nel neocene Italiano, 16 nel preterziario, 15 nel plio-<br />
cene <strong>di</strong> altri luoghi. 14 nel terziario antico, 18 nel Me<strong>di</strong>terraneo<br />
e neir Adriatico. Delle 25 specie più frequenti, 20 si trovano nel<br />
terziario <strong>di</strong> Vienna (Ortenburg compresa). F.