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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 29<br />

carpus e <strong>di</strong> Ptychocarpus^ attaccando Io strato cellulosico delle<br />

pareti cellulari, anche quando era fortemente incrostato.<br />

La <strong>di</strong>ssociazione degli elementi dei tessuti veniva operata in-<br />

vece da un altro Micrococcus, M. hymenophagus n. sp., più pic-<br />

colo e <strong>di</strong>fferentemente aggruppato, che s'incontra così fra le cellule<br />

come sulla loro membrana me<strong>di</strong>a. Q^uest' ultima specie, oltre che<br />

nelle selci <strong>di</strong> Grand Croix, è stata riconosciuta dall' A. anche in<br />

quelle del culm d' Esnost e del Roannese. S.<br />

Salomon (W.) — Geologische u. palaeontologische Stu<strong>di</strong>en iiber<br />

<strong>di</strong>e Marmolata (mit Ausschluss der Gastropoden) — Palae-<br />

ontographìca, voi. XLII.<br />

Questo lavoro, uno splen<strong>di</strong>do volume <strong>di</strong> 210 pagine <strong>di</strong> testo ed<br />

8 tavole, si <strong>di</strong>vide in due parti. — La prima contiene un in<strong>di</strong>ce<br />

bibliografico, uno sguardo topografico sulla regione della Marmo-<br />

lata, e tratta della letteratura speciale e della <strong>stratigrafia</strong>. La de-<br />

scrizione stratigrafica offre particolare interesse per le esuberanti<br />

prove che 1' A. adduce contro l' ipotesi che le masse dolomitiche<br />

delle Alpi meri<strong>di</strong>onali rappresentino scogliere coralligene. Segue<br />

una lista dei fossili del calcare della Marmolata e dei cefalopo<strong>di</strong><br />

del calcare <strong>di</strong> Latemar, <strong>di</strong> Forno <strong>di</strong> Flemme. Tre capitoli trattano<br />

della età del calcare della Marmolata, delle località fossilifere e<br />

della tettonica della regione. — Il carattere <strong>di</strong> questo perio<strong>di</strong>co ci<br />

vieta <strong>di</strong> estenderci nell' analisi <strong>di</strong> questa parte.<br />

La seconda parte è de<strong>di</strong>cata alla descrizione dei fossili. Dai<br />

« Werfener-Schichten » provengono quattro specie, due delle quali<br />

presentano un certo interesse : VAvìcula venetiana von Hauer, e la<br />

Pseudomonotis ovata Schaur. Per 1'^. venetiana, V A. dubita fondatamente<br />

che la determinazione generica sia giusta. Il Frech<br />

(Karnische Alpen, 1893, pag. 393) la identifica col Pecten Fuchsi<br />

Hauer, fondandosi suU' esame degli esemplari originali, ed ora denomina<br />

la specie P. venetianus von Hauer. — La Pseudomonotis<br />

ovata è la bivalve in<strong>di</strong>cata fin qui col nome <strong>di</strong> Posidonomya au-<br />

rita. — Dai « Buchensteiner Schichten » vengono tre specie, fra<br />

cui particolarmente importante è la Spiri/crina fragilis Schloth.<br />

del muschelkalk. E interessante la presenza <strong>di</strong> una Halobia, la<br />

quale è molto prossima alla H. Lommeli. Dei « Wengener-Schichten »<br />

r A. descrive solo due specie. La maggior parte del lavoro è na-<br />

turalmente de<strong>di</strong>cata alla illustrazione della fauna della Marmolataj,<br />

che comprende 129 specie, in<strong>di</strong>pendentemente dai gasteropo<strong>di</strong>, che<br />

sommano a circa 140. Questi ultimi saranno descritti dal dottor

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