Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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lie<br />
RIVISTA ITALIANA<br />
Nei medesimi strati fu trovato anche il Cardìum aculeatum L. ;<br />
essi appartengono al piano levantino, e sono quin<strong>di</strong> pliocenici.<br />
P. Oppenheim.<br />
Rhumbler (L.) — Entwurf eines naturlichen Systems der Thalamophoren.<br />
Vorlaiifige Mittheilung. — Nachr. d. k. Ges.<br />
d. Wiss. ^u Gottìngen (Math.-phys. Classe), 1895, fase, i,<br />
pag. 51-98.<br />
Premesso, che per « talamofori » intende, con Haeckel, tutti<br />
i rizopo<strong>di</strong> reticolari con guscio, marini, che non stanno in rapporto<br />
imme<strong>di</strong>ato con quelli d'acqua dolce con guscio, i « testacei », l'A.<br />
tratta <strong>di</strong>ffusamente delle affinità naturali e della derivazione dei<br />
vari tipi <strong>di</strong> talamofori, proponendo un nuovo or<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> essi,<br />
basato in gran parte sui caratteri filogenetici.<br />
Secondo tale or<strong>di</strong>namento, i talamofori si <strong>di</strong>vidono in <strong>di</strong>eci<br />
famiglie, la prima delle quali, quella dei Rhabdamminidae , rappre-<br />
senta il ceppo primitivo da cui sono derivate tutte le altre. Essa è<br />
costituita da forme con guscio arenaceo imperforato, in origine più<br />
o meno sferiche, poscia tubulari e con un principio <strong>di</strong> segmenta-<br />
zione. Questi tubuli arenacei imperforati si ravvolgono a spira e in<br />
parte <strong>di</strong>vengono calcarei e allora si origina la famiglia degli Am-<br />
mo<strong>di</strong>scidae ; oppure i tubuli <strong>di</strong>vengono calcarei e perforati, si rav-<br />
volgono a spira, e generano in parte piccole tasche sulla parete<br />
periferica, e in tal caso si ha il gruppo degli Spìrillinìdae. In fine,<br />
se i tubuli arenacei <strong>di</strong>ritti si trasformano, me<strong>di</strong>ante segmentazione<br />
e successivo rigonfiamento dei segmenti, in serie <strong>di</strong> logge poste l'una<br />
dopo l'altra, si ottiene il tipo dei Nodosìnellidae. Da questa fami-<br />
glia l'A. fa derivare le sei rimanenti, come segue. Se le serie <strong>di</strong>ritte<br />
<strong>di</strong> logge, conservandosi imperforate, <strong>di</strong>vengono calcaree per la mag-<br />
gior parte e si ravvolgono in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, si origina la famiglia<br />
dei Miliolinìdae ^ e da questa, se le logge ultime si <strong>di</strong>spongono cir-<br />
colarmente alle prime e si <strong>di</strong>vidono in logge minori, quella degli<br />
Orbitolitidae. Oppure, le logge arenacee dei nodosinelli<strong>di</strong> si raggruppano<br />
in più serie, non <strong>di</strong> rado ravvolte in parte a spira, tal-<br />
volta anche <strong>di</strong>venendo in parte calcaree e perforate, e allora si ha<br />
il gruppo dei Textularidae. Se invece le serie dei nodosinelli<strong>di</strong> si<br />
fanno interamente calcaree e finamente perforate e si ravvolgono<br />
talora in parte a spira, si origina così il gruppo dei Nodosaridae,<br />
da cui, per il <strong>di</strong>stacco dei segmenti, deriva la sottofamiglia delle<br />
Lageninae. Finalmente, le serie arenacee si <strong>di</strong>spongono senz'altro