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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 53<br />

LioY (P.) — Sui resti organici trovati in alcune grotte del Vi-<br />

centino — Atti del R. 1st. Ven., serie y", voi. VI, <strong>di</strong>sp. 3'',<br />

pag. 312-317.<br />

E il riassunto <strong>di</strong> una memoria del M.se de Gregorio, che<br />

fu pubblicata nel 1 5° fascicolo degli Annales de Geologie et de Pa-<br />

leontologie col titolo <strong>di</strong> Description de qiielques ossements de ca-<br />

vernes de Comedo et de Valdagno dans le Vicentin.<br />

Malfatti (P.) — Silicospongie plioceniche — Rendìc. della R.<br />

Acc. dei Lincei, CI. <strong>di</strong> Se. Jìs. mat. e nat., voi. IV, 1° sem.,<br />

fase. Ili, serie 5^, pag. 1 16-12 1. Roma 1895.<br />

In questo primo saggio <strong>di</strong> una « Contribuzione alla Spongio-<br />

fauna del cenozoico italiano » l'A. descrive sommariamente tre<br />

forme <strong>di</strong> silicospongiarì pliocenici, trovate nelle argille <strong>di</strong> Borzoli,<br />

presso Sestri Ponente. Fra gli esemplari presi in esame i due me-<br />

glio conservati spettano ad una nuova specie <strong>di</strong> Craticularia^ che<br />

vien <strong>di</strong>stinta col nome <strong>di</strong> C. Ranorei. In essi lo spongoforo, fog-<br />

giato ad imbuto profondo, è <strong>di</strong>stinto, mercè una leggera strozzatura<br />

annulare, dalla ra<strong>di</strong>ce largamente espansa; il sistema acquifero è<br />

quello tipico per la famiglia delle Eureti<strong>di</strong> Zitt. ;<br />

1' intreccio <strong>di</strong>-<br />

ctionale della porzione me<strong>di</strong>ana e profonda è costituito da spicule<br />

esara<strong>di</strong>ate, a da<strong>di</strong> brevi e tozzi, spesso contorti, con superfìcie esterna<br />

liscia, con nodo d' incrociamento pieno, con canali assili molto ampi :<br />

i da<strong>di</strong> s' intrecciano fra loro irregolarmente, dando luogo a maglie<br />

aggrovigliate; non vi ha in<strong>di</strong>zio deciso d' involucro corticale, benché<br />

nella porzione superficiale dell' ipoforo i da<strong>di</strong> appaiano sensibilmente<br />

appiattiti.<br />

Allo stesso genere Craticularia vien riferito un altro esem-<br />

plare, che si scosta dai precedenti pel corpo spongoforale cilindroide<br />

anziché crateriforme, e per la ra<strong>di</strong>ce meno espansa e meno<br />

robusta. Questo esemplare si approssima invece, pei caratteri ma-<br />

croscopici, ad una forma che il Manzoni trovò frequentissima<br />

nei giacimenti a spugne silicee del miocene emiliano e per la quale<br />

oggi viene proposto il nome <strong>di</strong> Crai. Man^onii.<br />

La terza forma, unicamente rappresentata da esemplari fram-<br />

mentari, è una rizomorina, che pei caratteri delle spicule e del-<br />

l' intreccio scheletrico ricorda il genere cretaceo Scytalia, ma che<br />

da questo si <strong>di</strong>ffer-enzia per l' insieme del sistema acquifero e per<br />

la configurazione esteriore. Dall'A. viene elevata a tipo <strong>di</strong> un nuovo<br />

genere, Donatìspongia\ e con l'aggettivo specifico ^afe//ar/.v si ricorda

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