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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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56 RIVISTA ITALIANA<br />

tipiche colline delle Langhe, nelle quali Pareto fondò (1865) il suo<br />

piano langhiano, sono ricchissime <strong>di</strong> fossili caratteristici ; 1" il lan-<br />

ghiano tipico non corrisponde solamente allo « Schlier », ma sib-<br />

bene esattamente al « primo piano me<strong>di</strong>terraneo » 3° i limiti stra-<br />

;<br />

tigrafici e paleontologici del langhiano sono da tempo stabiliti ;<br />

4° secondo i criteri! scientifici e per <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> priorità deve essere<br />

conservato il termine <strong>di</strong> langhiano per designare le formazioni del<br />

ce primo piano me<strong>di</strong>terraneo (Su ess, 1866) » interme<strong>di</strong>e tra F aqui-<br />

taniano e 1' elveziano.<br />

TucciMEi (G.) — Il villafranchiano e l'astiano nella valle tra i<br />

Corniculani e i Lucani — Acc. Pont. Nuovi Lincei, 1895.<br />

30 pagine.<br />

L'A. <strong>di</strong>mostra coli' aiuto <strong>di</strong> numerose sezioni geologiche, che<br />

nella regione stu<strong>di</strong>ata il pliocene va <strong>di</strong>viso in due piani, 1' uno,<br />

r astiano, più antico, qua e là sollevato ed anche eroso : l' altro più<br />

recente, che FA. da vari anni ha chiamato villafranchiano, in strati<br />

orizzontali e addossato all'altro. Questa <strong>di</strong>stinzione è basata sulla<br />

<strong>stratigrafia</strong>, perchè gli elenchi numerosi e ricchi <strong>di</strong> fossili, che si<br />

trovano nella memoria, non permettono una separazione paleonto-<br />

logica, e confermano che ambedue questi piani spettano al pliocene.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista paleontologico questi elenchi sono interessanti,<br />

perchè vi figurano alcune specie che nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Roma non<br />

erano state ancora trovale. Tali sono : Cancellaria italica D'Anc. ,<br />

Nassa irregularis Bell. , Stalioa acuta De St. , Nematurella meneghiniana<br />

De St. , e il genere <strong>di</strong> alghe incrostanti Acicularia, con una<br />

specie forse nuova, che FA. non descrive, ma <strong>di</strong> cui dà copiosissime<br />

e originali notizie storiche. A conferma delle sue vedute, già in<br />

altri lavori esposte, FA. ha trovato nelle località percorse le prove<br />

evidenti <strong>di</strong> una oscillazione <strong>di</strong>scendente avvenuta durante il villa-<br />

franchiano, a <strong>di</strong>fferenza della oscillazione ascendente che secondo<br />

lui avvenne nelF astiano. Aggiunge che il villafranchiano non va<br />

considerato come una determinata /(itcz>.y dei terreni astiani, perchè<br />

lo <strong>di</strong>mostra qua e là lacustre, salmastro e marino ; per conseguenza<br />

va considerato come una vera epoca geologica, per quanto breve,<br />

<strong>di</strong> cui gli equivalenti <strong>di</strong>mostra anche nei punti imme<strong>di</strong>atamente<br />

circostanti a Roma. Infine, riportando i <strong>di</strong>versi nomi coi quali quel<br />

terreno è stato <strong>di</strong>stinto, si mostra in<strong>di</strong>fferente ad accettarne uno<br />

piuttosto che un altro, e magari a considerarlo come quaternario<br />

inferiore, purché si ammetta che essi non appartengono alF astiano,

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