Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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IjI I'ALKUNTOLOGIA<br />
Seg. var. bononiensis, Mo<strong>di</strong>ola Pantanellii , Aviciila {Meleagrina)<br />
interme<strong>di</strong>a^ A. (Af.) rugosa, Chlamys inaequicostata , C. clavata<br />
(Poli) var. incerta y C. {Palliolum) Fornasinii; Amussiiiiu felsineum^<br />
Anomia ephippiitm L. var. Hoernesi, var. gibbosa, var. subpatelli-<br />
formis.<br />
Ci auguriamo che quanto prima vengano pubblicate dall'A.<br />
le figure che dovevano accompagnare le descrizioni <strong>di</strong> queste forme<br />
nuove, nonché delle altre che offrirono argomento alla prima parte<br />
del lavoro. F.<br />
Lotti (B.) — L' età geologica dell' arenaria <strong>di</strong> Firenze, a pro-<br />
posito d' una pubblicazione del prof. G. Trabucco su<br />
questo argomento. — Boll. d. Soc. geol. ital., voi. XIV,<br />
p. 98-100. Roma 1895.<br />
L'A., a proposito della nota del Trabucco « Nummulites<br />
ed Orbitolites dell'arenaria macigno del bacino eocenico <strong>di</strong> Fi-<br />
renze » conclude: che il Trabucco, né è statoli primo a riferire<br />
all'eocene l'arenaria dei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Firenze, né è stato il primo<br />
a ritrovarvi nummuliti; e quanto alla promiscuità <strong>di</strong> inocerami e<br />
<strong>di</strong> nummuliti, se può essere un'eresia paleontologica, non è dav-<br />
vero un' eresia <strong>di</strong> fatto. F.<br />
Marchesf.tti (C.) — L' Ursus ligusticus Iss. nelle Alpi Giulie.<br />
— Atti del Museo Civico <strong>di</strong> St. Nat. <strong>di</strong> Trieste, IX, 1895,<br />
pag. 265-271, con una tavola.<br />
Esplorando la Grotta deW acqua bianca., che vs'apre non lungi<br />
dal villaggio <strong>di</strong> Tribussa inferiore, il Marchesetti rinvenne nu-<br />
merosi scheletri d'orso, giacenti sopra il suolo dell'antro, nella<br />
stessa positura in cui dovette sorprenderli la morte. Disgraziata-<br />
mente le ossa eran coperte <strong>di</strong> una durissima crosta stalagnjitica e<br />
così tenacemente aderivano alla roccia, che un cranio solo si potè<br />
estrarre completo. Questo cranio, che dovette appartenere a un<br />
in<strong>di</strong>viduo assai vecchio, <strong>di</strong>fferisce da quelli dell' Ursus spelaeus per<br />
le <strong>di</strong>mensioni minori, per la forma generale più stretta e allungata,<br />
per le creste lambdoidee e sagittale meno pronunciate, pel forame<br />
nasale ovale anziché piriforme, per la curva marcatissima del ver-<br />
tice del teschio, per la cassa cranica meno strozzata nella parte<br />
posteriore e ristretta invece nell'anteriore, tee. L'angolo tra l'osso<br />
frontale ed il nasale è <strong>di</strong> 151", mentre nell'f/. spelaeus è <strong>di</strong> 133",