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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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80 RIVISTA ITALIANA<br />

III.<br />

NOTE ORIGINAL<br />

Sulle ra<strong>di</strong>olarie mioceniche dell' Appennino.<br />

In una nota sulla zona miocenica a ra<strong>di</strong>olarie pubblicata l'anno<br />

decorso, <strong>di</strong>ssi che le marne o calcari a ra<strong>di</strong>olarie da me cono-<br />

'sciuti escludevano a mio parere clie si dovessero ritenere deposi-<br />

tati in mari <strong>di</strong> grande profon<strong>di</strong>tà, e se citai (^) come tipo la stazione<br />

270 (2925 fat. non m. per er. e.) fu per in<strong>di</strong>care una com-<br />

posizione <strong>di</strong> roccia analoga; esclusi però dai giacimenti emiliani,<br />

che possono essere <strong>di</strong> mare profondo, quello <strong>di</strong> Arcevia che oggi<br />

vedo citato (Riv. it. <strong>di</strong> Paleontologia anno I. pag. 39) dal sig. Tedeschi<br />

come rappresentante <strong>di</strong> un deposito abissale.<br />

Il mio giu<strong>di</strong>zio fu determinato non tanto dalla descrizione<br />

datane dal Capellini (^) che la chiama molassa marnosa e per<br />

gli altri caratteri dal medesimo forniti e più che sufficienti per un<br />

criterio sulla batimetria dei medesimi giacimenti, quanto perchè<br />

avendo potuto esaminare detta roccia non fui d' avviso che potesse<br />

riferirsi ad un giacimento <strong>di</strong> mare profondo; gli esemplari che ho<br />

avuto tra mano, ricchi <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>olarie, sono <strong>di</strong> una vera arenaria<br />

calcare a elementi relativamente grossolani e la loro <strong>di</strong>sgregazione<br />

per isolarne le ra<strong>di</strong>olarie non può ottenersi che col solfato <strong>di</strong> soda;<br />

con questo non nego che possano trovarsi nelle stesse località ma-<br />

teriali clastici più tenui, più ricchi <strong>di</strong> calcare e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>sgregabili<br />

con i soli aci<strong>di</strong>.<br />

Dissi nella stessa nota che il confronto con i giacimenti at-<br />

tuali poco giova; aggiungerò che poco giova anche il confronto<br />

con le specie conosciute, massime quando esse rappresentino forme<br />

<strong>di</strong>verse; la splen<strong>di</strong>da monografia <strong>di</strong> Haeckel non soccorre; l'au-<br />

tore stesso avverte <strong>di</strong> aver notato solo la località della prima pre-<br />

parazione per una data specie; che il lavoro <strong>di</strong> confronto, ogni<br />

{}) Atti soc. nat. <strong>di</strong> Modena, serie III, Voi. XII, An. XXVII, pag. 161.<br />

(*) Capellini. Rend, acc. Lincei ^ serie V, I. sem. pag. 328 1892.

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