Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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RIVISTA ITALIANA<br />
Calamites. — Stu<strong>di</strong>ando il canale che in queste piante, come<br />
negli attuali Equisetum, accompagna ciascun fascio vascolare dal<br />
lato interno, gli Autori hanno con certezza potuto <strong>di</strong>mostrarne i-<br />
dentica la origine. In ambedue i generi questi canali segnano la<br />
posizione delle prime trachee, che poi durante l'ulteriore sviluppo<br />
<strong>di</strong> tessuti circostanti si sono <strong>di</strong>sorganizzate dando origine per tal<br />
modo ai detti canali.<br />
È stato osservato in tutti gli sta<strong>di</strong> il processo della formazione<br />
del legno secondario: in esemplari ben conservati si poteva vedere<br />
molto bene anche il cambio che era esternamente limitato da un<br />
floema a sottili pareti. Il legno consisteva <strong>di</strong> trachei<strong>di</strong>, non <strong>di</strong> veri<br />
vasi spirali, e <strong>di</strong> piccoli raggi secondari. Le trachei<strong>di</strong> raggiunge-<br />
vano in lunghezza i 4 [i, e le loro areole, che erano marginate, si<br />
limitavano alle pareti ra<strong>di</strong>ali delle trachei<strong>di</strong> eccetto che nelle parti<br />
più interne del legno. Nei grossi cauli i tessuti corticali raggiun-<br />
gevano gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni in seguito alla formazione <strong>di</strong> un abbon-<br />
dante periderma. In un esemplare vedevasi con chiarezza 1' origine<br />
del detto periderma, che avveniva per <strong>di</strong>visione tangenziale <strong>di</strong> cel-<br />
lule corticali interne.<br />
In molti esemplari gli Autori hanno potuto seguire V inser-<br />
zione dei rami lungo un asse relativamente lungo. Essi erano ver-<br />
ticillati e posti ciascuno fra due fasci fogliari, i quali escono fuori<br />
orizzontalmente ai no<strong>di</strong> ed hanno le loro trachee spirali, scalari-<br />
formi o reticolate.<br />
Il midollo dei rami si restringe presso alla base quasi a punta,<br />
per cui rimane connesso con quello del ramo su cui è nato, me-<br />
<strong>di</strong>ante uno stretto collo. Per questa loro forma conica sono carat-<br />
teristici i modelli delle cavità midollari delle parti basali dei rami.<br />
In esemplari ben conservati si è potuto seguire la continuità del<br />
legno primario del ramo con quello del caule.<br />
Molti rami erano abortiti o almeno in uno sta<strong>di</strong>o molto gio-<br />
vane, come è reso palese dall' essere il loro midollo incluso all' e-<br />
sterno del legno secondario del caule.<br />
Da taluni esemplari apparisce che le ra<strong>di</strong>ci che nascono ai no<strong>di</strong><br />
hanno la struttura <strong>di</strong> Astromyelon. Sono quin<strong>di</strong> necessarie nuove<br />
ricerche sui fossili descritti con tal nome.<br />
Calamostachys. — Nella prima specie stu<strong>di</strong>ata dagli Autori,<br />
la C. binneyana, il cilindro centrale o stelo, che veduto in sezione<br />
trasversa può essere triangolare o quadrangolare, possiede un mi-<br />
dollo parenchimatoso <strong>di</strong> considerevole grossezza: intorno stanno i<br />
fasci vascolari collaterali. Nelle forme triquetre i fasci sono tre o