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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 205<br />

in parecchi esemplari <strong>di</strong> A. cfr. tenuis Brady, provenienti dall' ar-<br />

gilla del terziario antico <strong>di</strong> Nikoltschitz in Moravia: si tratta <strong>di</strong><br />

forme giovani, le quali mostrano una tendenza all' accrescimento<br />

evoluto. L' A. non ha avuto la fortuna <strong>di</strong> trovare degli Ammo-<br />

<strong>di</strong>sci in cui il tubulo sia avvolto a spirale turriforme (A. shonea-<br />

nus Sidd.). Rhumbler ha proposto per essi il nome Turritel-<br />

lopsis ; ma è da vedersi se le Terebralinae <strong>di</strong> Terquem sono<br />

arenacee, nel qual caso a Terquem spetterebbe la priorità.<br />

2. Silicina epigoìia n. f. — Il genere Sìlìcina fu istituito da<br />

Bornemann jr. per certe forme che prima erano state descritte<br />

da Terquem come Involutinae. Egli ne dà la <strong>di</strong>agnosi seguente:<br />

« Gehiiuse linsen-bis scheibenfòrmig , nur der letzte Umgang<br />

(oder hochstens noch vorletzte Theil) sichlbar; halbe Querwande j).<br />

Conviene però notare che questa <strong>di</strong>agnosi è basata soltanto sulle<br />

osservazioni <strong>di</strong> Terquem. Nel trattato <strong>di</strong> Zittel poi il gen. 5"///-<br />

cina è citato con un (?) e con questa <strong>di</strong>agnosi: « Schale san<strong>di</strong>g-<br />

kieselig, wie Ammodìsciis gebaut, aber <strong>di</strong>e inneren rjmgiinge uber-<br />

deckt und iiusserlich nicht sichtbar ». E questa breve, ma chiara<br />

definizione si adatta precisamente a un foraminifero (un solo esem-<br />

plare) che l'A. ha trovato in una marna del terziario antico <strong>di</strong><br />

Zdaunek in Moravia. Descritto e figurato accuratamente quell'e-<br />

semplare, egli riconosce che esternamente esso è molto somigliante<br />

alla Planispirina celata (Costa), dalla quale <strong>di</strong>fferirebbe sopratutto<br />

per r assenza <strong>di</strong> segmentazione, nonché per la natura del guscio,<br />

che nella S. epigona è oltremodo finamente granulare e costituito<br />

soltanto <strong>di</strong> materia quarzosa ('). Le sole due specie <strong>di</strong> Silicina<br />

finora conosciute {S. polymorpha e S. limitata Terquem) proven-<br />

gono alai lias <strong>di</strong> Francia. Da esse <strong>di</strong>fferisce la S. epigona per avere<br />

i giri completamente nascosti, <strong>di</strong>modoché all'esterno non é visibile<br />

affatto r avvolgimento del tubulo. È quin<strong>di</strong> interessante, dal punto<br />

<strong>di</strong> vista filogenetico, il fatto che nelle forme liasiche la compat-<br />

tezza del guscio è ancora incompleta, mentre in quella terziaria i<br />

giri sono già compresi in una massa silicea finamente granulare, che<br />

li protegge. L'origine delle Silicinae dovrebbe risalire al paleozoico.<br />

3. Tritaxia pleurostoma n. f. —<br />

Questa forma ha <strong>di</strong> partico-<br />

lare che r apice non é centrale, come per solito é nelle Tritaxiae,<br />

ma inclinato lateralmente, e quin<strong>di</strong> 1' apertura non si trova sulla<br />

(^) A proposito della specie costiana citata dall' A. , vedasi il mio<br />

scritto Foraminiffiì'i della marna vaticana illustrati da 0. G, Costa (Fa-<br />

leontografia Italiana, toI. I, 1895). F.

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