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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 231<br />

preludono a nuovi acquisti della scienza su questo argomento.<br />

Non si va certo errati, attribuendo merito non piccolo per 1' esito<br />

sod<strong>di</strong>sfacente del congresso all' A., il quale inoltre ha dato con<br />

questi due lavori un importante contributo alla conoscenza del<br />

terziario e delle faune terziari^, della valle del Rodano.<br />

Non è neir indole <strong>di</strong> questo perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> riferire estesamente<br />

intorno a ricerche puramente stratigrafiche; ci limiteremo quin<strong>di</strong> a<br />

<strong>di</strong>re che nel primo lavoro si tratta dell' estensione e dello smem-<br />

bramento delle formazioni eoceniche dalla foce del Rodano fino<br />

a Macon sur Saóne, rappresentate in una carta esatta che potrà<br />

servire per lungo tempo <strong>di</strong> guida alle ricerche dell' eocene nella<br />

valle del Rodano.<br />

È sperabile (ci sia concessa questa osservazione) che V A. rie-<br />

sca finalmente a stu<strong>di</strong>are gli avanzi organici <strong>di</strong> queste formazioni<br />

eoceniche <strong>di</strong> acqua dolce. Qui e' è veramente una lacuna molto<br />

deplorevole. Inoltre, i fossili che Depéret e autori precedenti con-<br />

siderano come caratteristici, (per es. il Bulimiis Hopei Marc, de<br />

Serres) non sono stati finora figurati, come io ho già rilevato<br />

a suo tempo Q). Molte specie <strong>di</strong> Matheron , come Pupa eie-<br />

gans, Helix Marìoni e Achatina Marionì, non furono peranco<br />

descritte; altre come Biilimus subcylindrìcus^ Pupa subantiqua etc.,<br />

non sono abbastanza couosc\\iXq\ PupatenuicostataìA<strong>di</strong>Xh.^ che Depéret<br />

(1. e, p. 687) considera come caratteristica del calcare <strong>di</strong><br />

Conques, è anzi una specie cretacea e caratteristica del senoniano<br />

<strong>di</strong> Peyner e Fuveau. Uno stu<strong>di</strong>o esatto e profondo <strong>di</strong> tutte queste<br />

forme è necessario anche per la <strong>stratigrafia</strong>, e parmi che per la<br />

conoscenza del terziario della Francia meri<strong>di</strong>onale non si debba<br />

<strong>di</strong>fferire piià oltre.<br />

Nel secondo lavoro, paleontologico, l' A. descrive le seguenti<br />

specie delle formazioni terziarie della Eresse, sulle quali egli ha<br />

già pubblicato) una grande opera in collaborazione con Delafond.<br />

Egli le figura in parte in una tavola fotografica e quin<strong>di</strong> un poco<br />

incompleta:<br />

1°. nelle formazioni pontiche <strong>di</strong> Sablay (pag. ji^): Sus palaeo-<br />

choerus Kaup., Gabella deper<strong>di</strong>ta Gervais, Hyaena exiniia Roth.<br />

e Wagn. (tav. XXIV, fig. 15).<br />

2°. neir amberiano, oltre queste anche (pag. 716): Cervus aff.<br />

(^) P. Oppenheim ^- Veber einige Brackwasser U/id Binnenmol-'<br />

lushen aus der Kreide und dem Eocaen Ungarns. Zeitschr. d. deutsch.<br />

geol. Ges. 1892, pag. 817.

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