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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALRONTOLOGIA<br />

nel Veneto e uno sguardo sul modo <strong>di</strong> presentarsi delle singole<br />

specie nei punti più rimarchevoli. Viene inoltre trattata da vicino<br />

la questione dell' età delle marne con Pentacrinus <strong>di</strong>aboli Bay. nella<br />

parte meri<strong>di</strong>onale dei Colli Berici, marne che da Bittner erano<br />

state considerate come appartenenti all' eocene inferiore e da<br />

Hantken al superiore: 1' A. basandosi sulla fauna a nummuliti<br />

si decide per quest' ultima opinione. Segue un confronto dettagliato<br />

fra la <strong>di</strong>stribuzione delle nummuliti nel Veneto e quella nelle al-<br />

tre regioni, con particolare riguardo al bacino del nord della Fran-<br />

cia e del Belgio, al sud-est della Francia, al nord-ovest dell' Italia,<br />

all' Egitto e all' In<strong>di</strong>a orientale, mentre si deplora l' esistenza <strong>di</strong><br />

una lacuna per la regione nordalpina, per l' Istria e la Dalmazia.<br />

Finalmente vengono descritte e figurate la N. bolcensis Mun. Chalm.,<br />

la N. spileccensis M. Ch., la A^. veronensis Oppenh. (questa degli<br />

strati <strong>di</strong> Priabona), l' Assìlina subgraniilosa e 1' A. subexponens<br />

(del complesso inferiore del sistema a nummuliti principale). Il<br />

testo è accompagnato da una tavola in 8'' grande contenente la<br />

illustrazione dei tipi nuovi e <strong>di</strong> alcuni altri più interessanti.<br />

P. Oppenheim.<br />

Pergens (E.) — Note sur 1' identification et la separation des<br />

espèces dans le groupe des bryozoaires. — Bull. Soc.<br />

belge Géol. etc., vol. IX, seduta 29 genn. 1895, pag. 8-1 1.<br />

L'A., enumerate alcune delle molte <strong>di</strong>fficoltà che s'incontrano<br />

nella determinazione delle specie dei briozoi, propone, per i ciclo-<br />

stomali, lo stu<strong>di</strong>o della estensione delle aree <strong>di</strong> sezione trasversa dei<br />

vari zoeci costituenti una colonia, giacché la forma della sezione<br />

trasversa può variare moltissimo a seconda che il zoecio è libero,<br />

o più o meno compresso. Cita in proposito il seguente esempio. Si<br />

prendano otto zoeci <strong>di</strong> un millimetro <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro e si <strong>di</strong>spongano<br />

in modo che tocchino tutti l'asse della colonia e la periferia della<br />

sezione: essi avranno insieme una circonferenza <strong>di</strong> 3,14 mm.<br />

X 8 = 25, 12 mm. Sottraendo i 16 mm. non misurabili esternamente,<br />

ognuno avrà i, 14 mm. circa per la misura esterna. Se si<br />

prendono gli stessi zoeci, tre dei quali occupino l'asse coloniale e<br />

gli altri cinque la periferia, questi ultimi avranno un <strong>di</strong>ametro<br />

esterno <strong>di</strong> 1.82 mm. Soltanto la superficie non avrà variato. —<br />

Richiama poi in vigore il sistema tenuto da Beissel per avere<br />

dei modelli silicei delle cavità interscheletriche. Dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

questi modelli l'A. ricava che: i" quando un zoecio si allunga al

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