Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia
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DI PAT>EONTOLOGIA 109<br />
noi<strong>di</strong> dal cambrico al trias. Nemmeno sono accettabili le classificazioni<br />
proposte per queste forme da Lindstróm e da Koken.<br />
Le Murchisoniae dtl carbonifero inglese descritte dall' A. vengono<br />
così ripartite :<br />
M. sensu stricto - M. cincia sp. n., <strong>di</strong>spar M. Coj ^fusiformìs<br />
Phill. , Marr/ sp.n., dalryensis sp. n., Thomsoni sp. n., Youn-<br />
giana sp. n.<br />
Hjyergonia - H' deplanata sp. n. ^fastigiata sp. n. , M. Coyi<br />
sp. n.<br />
Stegocoelia - S. Smitliiana sp. n., variabilis sp, n. •<br />
Glyplìodeta - G. Jìnibricarinata Young et Armstrong, tae^<br />
Jiiata Phill.,<br />
Cerithioides - C. (?) Oweni sp. n.<br />
Caliendnun - C. vittata Phill.<br />
Worthenia - \V. tabulata Gonr. S.<br />
Emery (C.) — Beitràge zur Kenntniss der nordamerikanischen<br />
Ameisenfauna. — Zoolog. Jahrbiichern, Bd. VII, und Vili.<br />
Le conclusioni generali <strong>di</strong> questo lavoro hanno già formato<br />
argomento <strong>di</strong> una comunicazione dell' A. nella Sezione Entomolo-<br />
gica del « 66 Versammlung Deutscher Naturf. und Aerzte » in<br />
Vienna. Ne riportiamo qui brevemente quello che più da vicino<br />
può interessare i paleontologi.<br />
In un precedente stu<strong>di</strong>o sulle formiche dell'ambra siciliana<br />
r A. aveva cercato <strong>di</strong> spiegare come la fauna mirmecologica euro-<br />
pea sia al giorno d'oggi relativamente povera <strong>di</strong> forme. Questa<br />
fauna, al principio dell'epoca terziaria, aveva un'impronta indoaustraliana;<br />
e a nord del mare che allora <strong>di</strong>videva pel lungo 1' Europa,<br />
essa era mista con generi olartici attualmente viventi. La<br />
scomparsa <strong>di</strong> quel mare ha agevolato la emigrazione della fauna<br />
nor<strong>di</strong>ca verso sud fino al Me<strong>di</strong>terraneo. Ma 1' epoca glaciale, oltre<br />
che decimare la fauna nei paesi nor<strong>di</strong>ci, ne spinse i resti, misti<br />
con forme artiche, nei paesi cal<strong>di</strong> dell' Europa meri<strong>di</strong>onale. Questi<br />
resti dell'antica fauna, i quali hanno rioccupato 1' Europa centrale<br />
e settentrionale con la scomparsa dei ghiacci, devono essere stati i<br />
produttori esclusivi della fauna attuale. Alla quale non hanno po-<br />
tuto contribuire le faune <strong>di</strong> altre regioni, la cui immigrazione era<br />
ostacolata dal mare Me<strong>di</strong>terraneo, dalla zona elevata dell' Africa e<br />
delle steppe occidentali.