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Rivista italiana di paleontologia e stratigrafia

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DI PALEONTOLOGIA 239<br />

NiìHRiNG (A.) — Ueber fossile Menschenzahne aus dem Diluvium<br />

von Taubach bei Weimar. — Naturjpissenschaftl,<br />

Wochenschrift, voi. X, pag. 371.<br />

I travertini <strong>di</strong> Taubach, Weimar, Mtilhausen e Tennstedt in<br />

Turingia appartengono, come si sa, al piano dtW Elephas antiquus<br />

Falc. , ai pleistocene me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Pohlig. Essi danno ricetto ad una<br />

fauna <strong>di</strong> mammiferi la quale è più antica <strong>di</strong> quella eh' è caratte-<br />

rizzata dall' Elephas primigenius. Siccome quest' ultima ha offerto<br />

pili volte resti sicuramente umani e la coesistenza del mammuth<br />

e del Rhinoceros tichorhinus con l' uomo è assicurata, così il dente<br />

comunicato ora dall' A., insieme con gli utensili <strong>di</strong> pietra già co-<br />

nosciuti tanto <strong>di</strong> Taubach come <strong>di</strong> Sommethal, fa risalire con si-<br />

curezza r età dell' domo ad un periodo anteriore e Io rende con-<br />

temporaneo con la fauna antichissima costituita da Elephas anti-<br />

quus, Rhinoceros Merkii, Sus antiquus Pohl., Castor antiquus<br />

Pohl., Felis antiqua Cuv.<br />

II dente in parola è stato trovato nel 1893, ad una profon<strong>di</strong>tà<br />

<strong>di</strong> metri 5,10 a 5,25, dal dott. Arthur Weiss <strong>di</strong> Weimar, al<br />

quale la scienza deve lo stu<strong>di</strong>o particolareggiato della fauna mala-<br />

cologica <strong>di</strong> Taubach. Non è il caso quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> muovere dubbi sulla<br />

vera provenienza <strong>di</strong> esso, dubbi che non si possono escludere an-<br />

che per oggetti comperati sopra luogo, e che per quanto riguarda<br />

ì fossili del calcare <strong>di</strong> Weimar sono tanto pili leciti in quanto per<br />

essi è stata fatta una volta proposta <strong>di</strong> cambio.<br />

Trattasi <strong>di</strong> un primo premolare man<strong>di</strong>bolare della dentizione<br />

<strong>di</strong> latte <strong>di</strong> un fanciullo <strong>di</strong> 9-10 anni. La determinazione precisa<br />

offriva alcune <strong>di</strong>fficoltà, perchè il dente presenta alcuni caratteri<br />

pitecoi<strong>di</strong> che lo allontanano da quelli dei nostri popoli civili at-<br />

tuali, e come <strong>di</strong> simili si possono constatare solo quando si esa-<br />

mini la dentatura dei così detti popoli selvaggi. Come caratteri<br />

pitecoi<strong>di</strong> sono da considerare 1' abrasione straor<strong>di</strong>nariamente obli-<br />

qua della corona dentaria, la separazione delle ra<strong>di</strong>ci non al collo<br />

del dente, ma molto più sotto dello stesso e il declivio molto obliquo<br />

della parte anteriore alla faccia esterna della corona dentaria.<br />

In quest' ultimo caso, anche nelle scimie antropomorfe si forma<br />

una lacuna fra i canini inferiori ed il primo premolare per dar<br />

posto al canino superiore fortemente sviluppato. Nel dente fossile<br />

le ra<strong>di</strong>ci sono già mollo riassorbite: esso era quin<strong>di</strong> in ricambio.<br />

L' A. crede anzi ch'esso fosse già caduto, e co:3Ì si spiegherebbe la<br />

sua esistenza isolata; però quest'opinione sembra un po' arrischiata

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