Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

zio DI FRANCESCO MARIA DELLA ROV.
che il legno della Palma, facendofene traui,ò tauole,ò altra il fitta cofa,c di na
tura, che non fi piega all'inguifo, cedendo al pefo come fanno quafi tutti gli al
tri legni. Il qual piegai fi alfrngmfo in Latino fi dice Tavdare Ma affermano i
detti Srittori, che quelle traui,ò fattole fi torcono al contrario infufoàguifa
de'i uolti delle cafe,ò dellechie.fe.il qual torcerfi,ò marca t li in fufb,i Latini di
cono Fornicari. Et le parole di cflo Plinio fepra di ciò fono nel xv. lib. alxbj.
capitolo, il cui titolo è delle materie,ò legnami de gli Architetti,& qual mate
rie,ò legno fia più fan e &c.Oue2uenc!o dette delle qualità del Larice, dell'
A beto,della Ro uere,& dell'Oliua , foggi urge del Popolo, & della Palma con
q uè ììe parole:
, , *At Topulus centra cmnia interiora pandatur , Taluna è contrario fornicati^.
Ne mai quiui,ò altroue Plinio dice,della cima dell'arbore detta Palma,che
Te ui fi mette fopraun pefo, ella lo sforzi , ò vinca, & fi rialzi al fuo luogo, come
il Giouio fa fare a quella già detta Imprefa.
Similmcre Aulo Gellio nel terzo libro al lx.capitolo,Il cui titolo è della for
za,& della natura dell'arbore della Palma,& e he il legno d'ella fàccia rcniten
tia à i pefi , che fé gli pongon fopra,dice
, ,
, ,
Terbercle rem mirandam ^iriììoteles in vij.Troblematum, & Tlutarcus in y>ij.
sympofìacoriim dicit.Sifvpra Talma(inquit) arboris lignu magna pondera impo
, , nas,ac tamgrauiter yrgeas^noresq-^vt magnitudo onerisfnHineri no queat, no
i , tamen deorjum Talma cedit }nec intrafU c7itur,fed aduerfuspondus refurgit , &
, , furfum nititur, recuruatwq; . Trcpterea , ixquitTlutarihus , in certaminibus
, , Talmam fignum effe placuit -pitloriA 5 quoniam ingenium eiu/modi Ugni eft ,vt
, , •prgentibus J opprimentibusq;mncedat.
Dalle quai parole di Gellio fi vede,ch ancor' egli intende molto bene quel-
le d' Ariftotele,& di Più tarco,& che del legno della Palma dicono efpreflamé
te,non della cima,ò de' rami fuoi che non cede à i pefi , che gli ftan fopra. Et fé
per forte la parolaj^r&or/Vjaueflè fatto préder' errore al Giouio.olo facefle prc
der'ad altri, auuertafi,che Gellio ve la mette per una certa maggior' efpreffìone,&
per fuggir la communanza della parola, Talma, la qual'in Latino , come
ancora in Italiano , fignifica la Palma della mano , & ancor tutta la mano
ftefTa. Virgilio,
lngemit,& dvplices tendit ad fiderà palmas
Et il Petrarca, parlando della fua Donna,
Et or carpone>or con tremante pajjb
Legno )acqua,terra òfajjb
Verde facea } chiara foaue^e terba
Con le palme y e co i pièfrefca t efuperba .
Et perche l'arbore della Palma ha nella fommità la chioma diftefa intorno
& i rami come ditaja chiamaron' à fomiglianza della mano . Et i fuoi frutti
chefon'ancor'efiì pur lunghetti,chiamaron Dattili con voce Greca, che tanto
/igni fica, quanto Dita,ò diti nella lingua Iraliana.Et però, com'è detto, foglio
no gli Scrittori nel nominarla aggiungenti molte volte per più chiarezza la pa
rola, *Arbo)\ nel cafo,che ha da Itare , De gli Scrittori antichi adunque è cofa
certi flìma,che eflì per niun modo ha detto della cima , ò de i rami di tal'arbo
re,che non ceda al pefo, & non fi pieghi,ma del fuo legno da poi che ella è ta-
gliata*