Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

DE GLI ÀRDENTI. «
fio Impèrio. Quefta Prouincia di Tofcana dominata da'Marchefi Longo-
bardi migliorò di maniera, che in pochi anni fi riempirono le Città dì effe dì
nuoui abitatori mefcolati con gli antichi Cittadini loro, che ritornauano alle
patrie: onde che Etruria Reale a'tempi di Defìderio(chefu4Vltimo Re de
Longobardi ) compiacendoli della bellezza & dell'amenità del fito fuo , la ri-
siine fotto vn medefimo muro con Longula,cheè quelli parte,che oggi fi dice
Borgo lungo,che va (ino al Ponte pa radofTo,che però lì chiamaua anco que
iia parte ParatufTa ; & con Volturna, che é quella parte, che oggi fi dice Pian di
S.Fauflino, dalla chiefa della Trinità fino à S.Fracefco,doue era Campidoglio;
& in quella parte vogliono , che fotte veramente ilTempio doue i dodici Lucumoni,gouernatori
di dodici popoli diTofcana,veniuano à fare i facriricij,&
i configli, &à pigliar l'officio,fendoui fotto ( doue horafi diceFaule) la felua
facra . Vetulonia poi( cioè quella parte, che dicono San Siilo ) cominciando
dalla porta di S.Matteo fino apprettò Porta Salci cria,& alla Fonte del Sipak;&
Arbano(che è doue bora è il Duomo)con tatto il Pian di Scarlauo , lo lafciò
fuori fenza muri comeprima,& è flato quafi fino à trecento anni fono, fi come
dalli annali della Città fi vede , & volfe, che perl'auenire detti tre luoghi
cofìcintidi muri, fi denomina fs ino con vn nome folo Viterbo, cioè
antico verbo, che vuol dire antica Podefià, fi come nel decreto di etto Re De-
siderio, che fi vede anco al tempo d'oggi regiflrato iopra vna delle porte del
Palazzo dt'SignQri Conferuatori di quella Città, apertamente fi legge • Gli
antichi Afcreani diceuano efler tenuti di tanta maeflà quei Juoghi , bue bora
dicono Viterbo, eh evi conduceuano fino di Puglia i malfattori àgiuftitiare.
Quelli quattro luoghi dunque, che oggi fanno Viterbo , ebbero antichisfimamente
quattro lettere facreF.A.V.L.che fecondo alcuni,feruiuano a detti luo
ghijcioèF.uoleiTe dire Fanum Volturr»a^A,Arbanum.V.Vetulonia.L.Longu-
ia,o pure folle per denotare il luogo doue era la felua Opaca ,, che anco oggi fi
chiama Favi, ma fendo poi fiata leuata via la felua dall'auuenimento di
Cr jsto in quà 5 l.e dette lettere facre le fecero fcolpire nelle infegne gentiiitieloro,&
nelle monete,fi come al tempo dei molto R eu erendo fra Giouanni
Annio Viterbefe,huomo di grandislimeletteredi Teologia, dMflorie, & di
lingua.CaldeajGrecaj&Etrufcaperitisfimo, fi trouòin vna vigna d'vn Bombardiere
della Città vna moneta, che aueua da vna banda dette lettere Favi.
& dall'altra Ercole con la pelle del Leone, & con la mazza , con l'infcrittione
•attorno,che diceua,Perpetua virtus, fi come egli dice nella queflione x i. ap-
pretto il hnc:& Deliderio Re nel fuo decreto regiflrato,come di fopra è det-
.to s comandò, che fi rnettefle nelle monete il fuo Favl, ma dall'altra banda
vol-fe,che in luogo di Ercole fi mettette fan Lorenzo fuo auuocato, del quale
impronto lino a'giorni noflri fi uedono diuerfe monete; le quali lettere F.A.
A/.L. dalmagiflratodi detti Signori Conferuatori diViterbo fono poi fiate
Tempre vfate,& oggi tutta uia s'vfano nell'arme di quella Città; ma dentro vna
palla rotonda^ diuifa con due linee in quattro campi, inogn'vno dequal.'è
.
vna di effe lettere,& efla palla è tenuta fotto il piede deliro da vn Leone lafci?-
togli pur per arme da Ercole ne tempi antichi , quando foggiogati i Giganti fi
• fermò neilequattro Città di Iano nominate di fopra;alla qual infegna AlefTan-
dro terzo Pomifice aggiunfe vna Palma perja vittoria auuta nel 1 1 68. contra
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