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Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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DI ALESSANDRO CARD. FARNESE. **<br />

De le fue lodi<br />

Et più altri moki fé ne troueranno ne i buoni fcritt<strong>or</strong>i<br />

Ora, quello trarre, ò attentar faetté, dardi , ò qual fi voglia altra cofa ad<br />

uno fcopo,ò ad un fegno,fuol farli ò combattendo , ò per efTercitio , ò per vaghezza^<br />

per giuoco. Et perche ne i giuochi, ò ne gli eflercitij fi via diuerfamente,ha<br />

prefo parimente diuerfi nomi in particolare. Percioche alcune vol-<br />

te in vn muro, ò in vn tauolaccio,fi fuol ficcar vn chiodetto , che in molte par-<br />

ri di Lombardia fi dice Brocca,& à quella fi drizza il colpo , & ne hanno fatto<br />

il Verbo , & infieme il prouerbio , Dar di brocca, ò Dare in brocca , &<br />

anc<strong>or</strong>a<br />

con un folo Verbo, Imbroccare, Se però tai uoci Imbroccare, ò Dar'in brocca,<br />

non fofsero per auentura più tolto c<strong>or</strong>rotte da Imboccare, ò dar in bocca,cioè<br />

dar nel mezo, come fi f2 all'anello,ò altra tal cofa,& diciamo communemente<br />

Imboccar l'artiglierie <strong>del</strong> nemico, quando noi con le noftre tiriamo in modo<br />

contra quelle, che la noftra palla le ferifca , in bocca , rompendole , ò entrandoui<br />

dentro . Et vn cctal Verbo Emboccar hanno anc<strong>or</strong> gli Spagnuoli nello<br />

ftefso lignificato , onde è f<strong>or</strong>fè venuto il noftro , di cui s'è detto . Ma in tutti i<br />

modi tal voce Imbroccare, ò Dare in brocca, è da fuggir d'vfarlo nelle fcrittu-<br />

re . Et, perche fopra tal tauolaccio ò muro fuole in luogo di chiodo , ò d'altra<br />

cofa,attaccarfi perfegnoòfcopovn tal pocolino di carta bianca, fogliondire<br />

anc<strong>or</strong>,Dar'in carta. La qual f<strong>or</strong>ma di parlare vsò il Gi<strong>or</strong>no nel fuo ragionamento<br />

<strong>del</strong>l'lm prefe, nell'efpofitione di quella medefima Imprefa <strong>del</strong> Cardi-<br />

nale Farnefe . La qual f<strong>or</strong>ma, Dare in carta, quantunque,nelle voci per fé fole<br />

nonfiafenon buona, ètuttauiaanc<strong>or</strong>'ellada non curarli d' vfarla molto. I<br />

Latini fenza fpecifìcare altra cofa diceano, aberrare àfcopo, cioè fallare, ò<br />

allontanarli, ò dar lontano dal fegno , che i Greci dicono , à^otv^c-Tv 7ouVjmww.<br />

Et Attingere fiopum, che i Greci diceano i'Wtrityttf tovVxcW,& no j diremo<br />

Giungere al fegno, Toccare il fegno,ò Toccare al fegno, si come s'è veduto<br />

difopra,che difse il Petrarca. Et andar preliba arriuar al fegnojdifle an«*<br />

c<strong>or</strong>a il medefimo.<br />

Solfimi da man manca, e nidi Tlato t<br />

Che in quella fibiera *A n d o' piupreffb alfegno ,<br />

Al quale arriva à chi dal cielo è dato.<br />

E t, t<strong>or</strong>nando al propofito,dico che oggi ne gli efsercitij, & ne' giuochi, per<br />

veder la fofficienza di chi fa meglio ferire vn fegno, fogliono vfar'anco vn cerchietto<br />

, ò anello appefo nell'aria , al quale c<strong>or</strong>rendo con afta , ò con canna , ò<br />

auentandofrezze,fideftinanoi colpi. Etfoglion finger'anco di tauola, òdi<br />

creta,ò di drappi, ò d'altro,vna figura d'huomo,ò di donna, tutta intera, ò me-<br />

za, alla quale mettono vno feudo in mano , & à quello gli arcieri con le frez-<br />

ze,ò i Caualieri con le lance dirizzano i colpi l<strong>or</strong>o. La qual figura, ò {tatua foglion<br />

quafi tutti communemente chiamar Quintana,ò Incontana>voci le qua<br />

li per certo io non fo imaginar'onde fien venute, fé f<strong>or</strong>fè non l'han detta Inco<br />

tana , quafi inconrrana , perche ella fi vada ad incontrar da i Cauaiieri,com'è<br />

già detto. Hanno oltre à ciò i noflri vfato di chiamar Berzaglio ò Btrfaglio<br />

quel tale feudo, che quelle ftatue tengono in mano, ouero quei tauolacci -,<br />

quelle carte,ò qual fi voglia altra cofa , che mettono come per fegno ò (copo à<br />

quelli eflercitij . LaqualuoceBerfaglio «fa finalmente il Giouio, parlando<br />

prudi<br />

ò.

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