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Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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4P<br />

DEL CAVALIER<br />

fono in grandifsima copia.Et finalmente il fiume Mincio, che fina quel ìuàZ<br />

goènauigabilc,&pieno dibuonifsimtpefci bagna le mura <strong>del</strong> detto luogo<br />

dalla parte di mezogi<strong>or</strong>no.Et e poi con tutto ciò il paefe freddifsimo il Verno<br />

per li vicini monti, carichiquafi Tempre di neuc,chc fpingonolungo il fiume<br />

venti di Lcuante,ondefì fa il Verno eccefsiuamente freddo.Poi la State riuer<br />

bera di modo il Sole in quelle campagne,nude d'arb<strong>or</strong>i,& piene di fafsi,& che<br />

quafi fanno rcllar gì ihuominibrucciati,& le profonde ualli, & felue danno<br />

ricetto à feroci animali,che vfeendo fanno prede,& danneggiano aliai il pae-<br />

fe. Per li quai rifpetti eOTendo quegli huomini affuefatti à tante varietà di fra-<br />

nagli, refi iiono molto alle fatiche,& però fé ne veggono riufeir marauigliolì<br />

foldati.Et vogliono alcuni che per euer quel luogo pollo sù'I paflò,onde<strong>or</strong>a<br />

gli Alemanni,& prima i Goti paffauano il Mincio, vedendo in Italia, foffe da al<br />

cunid'efsi edificato quelluogo,& da efsiGo r i chiamato Goito.<br />

Quiui dunque nudrendoh quello Bernardino, & esercitandoli nelle cac-<br />

ce,<strong>del</strong>le quali fu<strong>or</strong> di modo fi dilettaua,diuenne grandifsimo,& eccellentifsimo|caccÌat<strong>or</strong>e.Et<br />

eflendo anc<strong>or</strong> fanciullo,s'accoftò,fenzafaputa <strong>del</strong> padre, ad<br />

alcune compagnie di foldati,che di la pattarono . Et effendo con gran fatica<br />

flato riceuuto , & lafciato paflar la banca per rifpetto deU'età,cominciò la mi-<br />

litia per fante a piede ; Poi fra non molto tempo fu Caual leggiero . Et effendo<br />

anc<strong>or</strong> molto giouene,oltreà molte val<strong>or</strong>ofeproue,che di fé fece, vfcìvngi<strong>or</strong><br />

no<strong>del</strong>fuo fquadrone, in vifladi dueeferciti,& fifpinfe contra vn'huomo<br />

d'arme <strong>del</strong>l'efercito nemico, eh e arrogantemente facea disfide, & affrontatoli<br />

feco,lo vinfe con infinita fua gl<strong>or</strong>ia,& lo fece fuo prigione. Onde ne fu <strong>or</strong>na<br />

to <strong>del</strong> grado di caualiere. Et venne così felicemente crefeendoin dignità, che<br />

doppo auer paflàto per li primi gradi <strong>del</strong>la militia , ebbe tre volte compagnie<br />

di fanteria, & quattro di Cauai leggieri, fu Colon elio, ebbe Terre d'imp<strong>or</strong>tanza<br />

in gouerno, comandò a diuerfe nationi, & molti de' fuoi.foldati fono<br />

riufeiti val<strong>or</strong>ofi Capitani.Fu dalla natura dotato di grandifsim'animo , molto<br />

giudiciofo , & molto prouido, & fu molto rifoluto nelle cofe di Caualleria,<br />

nella quale fece molte belle Imprefe , come fra l'altre fu quella in Piemonte,<br />

òu e con foli fettanta Caualli ruppe da cento trenta Cauai leggieri , facendone<br />

prigioni più <strong>del</strong>la metà. Per la qualcofa, & per altre tali ilgranMAR e h bs<br />

e <strong>del</strong> Va s to gli diede on<strong>or</strong>euolifsimi guiderdoni, &gran priuilegi,&<br />

particolarmente con vna lettera tutta di fua mano ne fece lietifsima relatione<br />

all'Imperat<strong>or</strong> Carlo V. con la perfona <strong>del</strong> quale il detto Caualier militò<br />

pofeia egregiamente nella guerra d'Alemagna , & fu da detto Imperat<strong>or</strong>e<br />

marauigliofamente accarezzato, & fau<strong>or</strong>ito , ma non ne potè efeguir'i meriti<br />

guiderdoni.Pcrcioche ricercato daiFARNESi, andò à feruirli , con<br />

confentimento però <strong>del</strong>l'Imperat<strong>or</strong>e. Et così fi venne à trouar feco in Parma<br />

quando ella auea la guerra int<strong>or</strong>no.Nella qual guerra quello Caualier fece in<br />

finite ftttioni digniìsime di mem<strong>or</strong>ia, & di genero fa gratitudine. Et finalmen<br />

te ferito vn gi<strong>or</strong>no , mentre combattea contra vna bellifsima,& val<strong>or</strong>ofifsima<br />

compagnia di Donn'A l f ons o Pimen te llo, m<strong>or</strong>ì,auendo lafcia-<br />

to di fé tanto defiderio , che fu pianto da ciafcheduno,laudato,& esaltato fin<br />

di' nemici, & on<strong>or</strong>ato quanto all<strong>or</strong>potèda quella nobilifsima Città di Parma<br />

, la qual <strong>or</strong>nò con amplifsimi priuilegi <strong>del</strong>la nobiltà <strong>del</strong>la Città i figliuoli<br />

& difeen-

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