Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

DVCA DI TERRA NVOVA; jjt
cioè eflaufti,& fecchi, o poueri, da poter' vfar'i! principai'iflrumento dell'offi-
cio loro, per quello fon forzati o rapir 1 altr u i, o vfare tenacità,& auaritia, lì
vede chiaramente, che quel generofo Signore, Autor di quella bella Imprefa*
ha voluto a fé fleflb,& agli altri veri Principi proporre quello fpeciofo fègno
de documento, degnifsimo certo d'eflere fcolpito eternamente ne gli animi,
& nelle memorie di ciafeun d'efsi . Et quello è l'auer figurato il mare fotto il
Sole, col Motto, che dica in foftantia, ch'egli non fiaper poterli giamai fccca-/
re. Nel che chiaramente dimollra, che vn vero Principe, tenendo le fue ric-
chezze con l'animo,& con l'operatione fempre efpofte al Iume,o fplendor det
Sole, cioè, rfandole fplendidamente,faggiamente, & piamente, non le vedrà
mai eftinte,o diminuite. Il Sole Tappiamo efTer pollo da gli Scrittori per la fa-
pientia,ondeil mare efpofto allo fplendor fuo,può leggiadramente lignificar
le ricchezze vfate illuftremente,&: con fapcre,& giudicio.Si mette fimilmen-
t« il Sale per Cristo, & per Dio fommo . Et però l'acque del mare ,
efpofte allo fplendor fuo,ponon fignificar nobilmente le ricchezze con pia,&
Criftiana mente vfate . Nelqual modo elle vengono a durar fempre, & non
mancar mai . Et fé pure accidentalmente fi vede il mare alcuna voltain qualche
fua parte abballarli , ouero fé naturalmente il Sole vien fucchiando o tirando
quali di continuo dell'vmore di elio mare , fi vede ancor di continuò
reflituirglili in grande abondanza con le piogge, & col concorfo di tutti i fiumi,
& quali di tutte l'altr'acque della Terra. Et con l'efperentia fi vede ogri"
hora, che quelli cotai Principi , i quali fplendidamente con prudentia, & coti
bontà tengono vfate le ricchezze loro , fé pur'alcuna volta par che fi riducano
a qualche mancamento, o diminutione di tai ricchezze,tuttauia non fi veg
gon per quello feccarfi mai,nè diminuir tanto, che in breuifsimo temponoa
li facciano riueder pieni , & illuftrt
Ma perche, fi potrebbe forfè dire in contrario , che il mare fi moftra così
fpeflb rapacifsimo, & diuoratore, turbuÌento,fluttuante,& impetuofo,onde
quel faceto Poeta Greco dice con vn fuo verfo,
AxA&roct, yjfÀTrópjfjj yvyti ,x.ctKeÙTf'i&. cioè,
limare, la femina,e'l fuoco, fon tre cofe pefsime, potria per quello parer ad
alcuni, che queft'lmprefamoftralTepiù tollo il contrario di quello, che già di
ibpra fé n'è toccato.Noi a quello rifponderemo breuemente due cofe, l'vna
delle quali me accaduto ricordar più volte per quellojelume,& particolarmente
nell'Imprefa di S f o rz a Pallauicino, che è due otre fole carte dauantia
quella, cioè,chenon folamente neH'Imprefe,& nelle cofe poetiche, o
morali, ma ancora nelle facre lettere fi fuol'vfare fpeflb l'eflèmpio d'vna cofa
in buona partc,la quale abbia ancor dell'altre cattiue, sì come il ferpente , che
è in tanti modi biafmato per alluto, velenofo, & maligno, & tuttauia il Signor
noflro comanda , che noi fiamo prudenti come il ferpente, & così dell'
vnicorno, del Leone, del mare, dellenuuole, del fuoco, & d'infinit'altre tali
che abbiano in fé diuerfe proprietà,o nature,quando fé ne prende la partebuo
na folamente, ò folamente la cattiua, s'intendono allora fecondo quella fola,
fenz'auer'alcuna conlìderatione all'altra in contrario . La feconda ragione fa-
rà poi, il confìderare, che quanto più è vero,che il mare foglia fpeflb efler di-
uoratore, violento, & pericolofo, tanto più quella Impreià vien ad efler bel-
Vu li,&