Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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! AC OMO SORAKZO:
eflendofèguito (fìcomeficonueniua,mercèdelJa fortuna inuidiofa de
tioftto bene) diede certo fegno di non uoler fermarli nella mediocrira\t
nel trattar un tanto officio, ma poi riuolto à dierro, fé ne uenne in Dalma
tia,doue aCatharo fortezza principale,rirrouòil pili flupendo,&mcrauigliofo
Forte (fatto dalntmico à perniciedi qutlla Città foprala bocca
del porro) che fi fofieuedutogiamai per fadittro, ilqual era confetto
di grofsifsimiroueti,coucatenato d'una teflura imcon parabile,tantore
nace,& di tanta fodezza, effendo ripiena di terreno, che non -cedeua pun
to di rigore àqual fi uogliafortifsimofoaloardo di grofsa muraglia, il
quale immediate egli diìtrufse,confegnalataftrage de' nemici. Difsi che
queftaimprefaè un cópendio d'ogni fuaattione,perche dice Fliano,chc
Pardaks cu robore fint, & uitibuspraeltantesnon curfu, quo maxime uà
lentSimiasperfèquiaggrediuntur; percioche febenecol fbovmo fauo-
re, che ha quefto Senatore nella fua Repiblica di moitifsimi patenti,
& di numero infinito di amici permolti fuoi meriti , poterle confeguireogni
gran dignità coti una femplice fuà dimanda ; tutrauia egli
non adopera niuno di quelli mezi ; pofeia che come dice il diuiti
Platone) Non è officio di troppo buon Cittadino il ricercare i Magiftrati,ma
è di ottimo l'accettarli dalla femplice uolontà de' Cittadi-
ni : come Traiano", che s'affaticò di merirat l'Imperio , ne giamai lo
procurò , non douendofi procurar gii onori , ma meritargli , diceua Plu-
tarco. Si afTegna ancora il buon efiere ad un buon Capitano con il
detto Pardo 5 effendo il Pardo aftutifsimo , nell'ottenere della uitto-
ria ; Vn Capitano più che è di tal maniera,& qualità,tanto più ne uien lo
dato & ammitato,comequello,cheuin*ce colualoredeHa mente,in cui
fono fondatele uirtùeroiche,come diffe Arift. oue all'incontro , l'acqui-
ftare la uittoria col mezo del ualore aperto dell'armi,non è degno di tan-
ta lode: onde difie l'Ariofto, •
Fui uinccr ferrrpre maiìodabii cofa,
Fiìicafiyò per fortuna, per ingegno; con quel che fegue.
Et Valerio Maffinofcrijj e qucjteparcle;
Illa vero cal!iditasegregia,cuius opera quia appellationenoftrauixapet
tè exprimi pofsunt,Gra?ca pronuntiationettratagémata dicuntur-, foggiuugendo
doppo,che Gioue fu fempre fauorenole à gii aftuti prouedimenti,
& auuiiì de' Romani ; p^r il che gli Egittii effercitauano la giouétù
loro alle caccie,per affiatai li col proceffo dell'età alli itratagemi, che
doueuano ufare contra gli nemici; la qual cofa parimente fu lodata da i
Lacedemonij,per l'tffercitio dell'arte militare;& Plutarco in Temiftocle
dice, che gli h uomini ualorofi conafturia entrano in battaglia* Vliffefù
chiamato dcftruttor di Troia.non Achille,&èquel pianto della uirtù lo
prailfepokhrodi Aiace,dicendoeffer'itatauinta dall'inganno. Quella
forte d'ingegno, che fi ha nel Pardo, uien celebrato , dall'itteffo Plurarco
ne gli opufculi, quando adduce quella contentione efopica tra la Volpe
c'1 l'ardo fopra la loro bclkzza,auuenga che la Volpe alsimigliò il fiio in
geguoalla-uarietà e! e'colori del Pardo.Et il Petrarca poco fe n'allohia-
KÒ,quando deferiffe quell'intelletto fàggio,dicendo;
Intelletto