Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

45o DI IERONIMO GIRARDI.
gli forfè, che la Virtù vaglia bene ad indrizzar l'htiomoal buono, & dritto
c a mino,ma che per fé fteifa non bafti à condurlo in porto. Ilche sì come per
cfpcricnza fi vede molto- fpcfto aucnir' in molti , così pofsiamo ficuramente
affermare , che non fi faccia fc non per la contrarietà , la cjual fi vede clìer na-
turalmente ncH'operationi, nelle proprietà , & nell'attioni, ò pacioni di tut-
te le cofe deirvniuerfo. Onde, fc tutti gli huomini fofiero virtuosi , & ottimamentecompoit.idicoftumi
J & d'animo,potrcmmo elTerficuri, chei maggio-
ri follcucrcbbono i minorici pjù forti i più deboli , & i più potenti i più mifè-
ii. Ma , effendo il vitio per dritta riga contrario alla Virtù , fé ne vede auenire
ad ogn'hora, chei virtuofi ,&i buoni fono auutiin odio dai lor contrari),
cioè da grignoranti,& maligni.Lequaipefsimc qualità quanto fono nei più
potentino in perfonc di maggior numero , tanto fono di maggior danno. Là
onde a vn viituofo, il quale con la via dele lettere,© dell'arme, ò dell'onora-
te fatiche fuc afpiri à qualche glorioiò fine,lo abbatterfi in Signori, in padro*
ni,in amici,in compagni, ò in altri, con chi ha da conuerfàre, che fieno vir-
tuofi,& di nobil'animo,& fimilmente lo abbatterfi in Terre, ò in cafe , oue fia
minor numero di maligni , &divitiofi, fi chiamerà buona Fortuna , & così
per contrario fi dirà mala Fortuna ,& disfauor cuole, ò contraria quando fi
abbaterànel contrario di quel che s'è detto, non potendone à luìriufeire, fé
non dìfturbi,trauagli,pericoli,& danni. La qual Fortuna fi polTono bene ivir
tuofifabricar buona con la prudentia , & con la virtù loro, fé non in tutto ,
fecondo quel detto, Sua qwfque fortuna fabereft , almeno in tanta parte,
che vaglia a fa per co nofeeri maligni, à fchifarli più che fia pofsibile , ò tolc-
rarli con giudicio,òdarconla modeftiaminornodrimcntoall'inuidia,&con
la fortezza alla malignità loro , & fòpratutto à non contentarli in quanto al
mondo di viuer bene,& giuftamcnte,& non appagarfi fblo della fua confeienza,cemc
pare che per lo più abbiano in coflume di far i buoni, maftar (blle-
citi di tener guidato il corfo della lor vita in modo così cauto , che i maligni
non abbiano oue fondar le calunnie , & infidie loro,o(perche quello è pur co
me imponibile ) abbian poi almeno elsi maligni, & falfi calunniatori à reftar
confufi,& cader negli ftefsi fofsi,che hanno fatti, à rimaner prefi nelle reti,
chehanno tefe per far caderc,ò pigliar'altnti . Et eflendo quella prudentia,&
qucftoauuertimcnto /è non facile, almeno pofsibile, & fé non del tutto ba-
fteuolc.almcno in gran parte vtiiifsimo x douendofi poi il rimanente fperar
dairinrlnitagiuftiria,& bontà di Dio,per queftofipuò credere, chel'Autor
diqucfta Imprcfaalla feorta della Virtù, s'abbia come ficuramente augura-
to l'aiuto delia Fortuna nella virtuofa,& onorata intention fua»
Potrebbe efier'ancorrimprefa in foggetod'a more, &cheper la ftella, alla
quale ha riuoito il viaggio del fuo penderò , egli intenda la Donna fua , &
per le nuuole, òper liucnti i Riuali, ò gli Emoli,ò forfè ancora la durezza ,&
la crudclrà della donna amata. Le quai cofe tutte con ogni altro impedimento
egli (peri di vincere col ben feruire, col nome onorato, & conloperationi
YÌnuofe,chc fon quelle , le quali in vltimo più vagliono , che altra cofain animo
gemile , Ce d; vera Donna . Onde fc ne venga ad auer confeguentemente
ilfauorc,& l'aiuto della Fortuna „
ISOTTA