Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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ARDENTI ACADBMICI
ganza òTupcrbia, ne alleine j^ntroviUà&bafTezza, cofe tutte troppo feonujp-
ncuoli à perfone virtuofe,& di nobil'animo. Lcquali Scilla &Cariddi, cioè di
non battere n«lla arroganza ,-ò nella viltà , fono due fcogli di tanto pencolo * -
che fi veggono felicemente fchifati da pochi , nel che non mi appartiene di
addurre e/Tempi fyor di pròpofito
Sappiamo adunque, che nelle /acre lettere il fuoco è pollo molto fpeflb
perladiuinità. Pofcl^dioallaporta delParadifo à guardia dell'arbore della
vita l' Angelo con la fpàda'cfi fuoco. In forma di fuoco apparue Iddio fleffo à
Moisèin quel Rouoaccefo,che non fi bruciaua. In forma di colonna di fuoco
precedeua Iddio per duce &fcorta del popolo fuod'Ifrael, tratto,ò tolto
con tanti miracoli dall'oflinate mani di Faraone . Et non fenza mifteriofo documento,
per rapprefentar quella diuinità,le noflreChiefe tengono di continuo
il fuoco accefo dauanti al fantifsimo Sacramento, Per fuoco le fa ere lette
re ci affermano,che quello mondo terreno s'ha da purificare,& ridurrea per
fettione. Fuoco chiama il Profeta i miniflri del fomrno Iddio: Quifiicis vangelo*
tuos lpiritusì& min'Mros tuos ignem vrentem.D'iquéi\o iànto fuoco fi prega
dalla fanta Chiefa la bontà diuina, che le piaccia bruciarle reni, & il core de'
fùoi fedeli.In forma di fuoco Io Spirito Santo fi infufenc gli Apoltolijgnea,
ò di fuoco chiama Moisènel Deuteronomio la delira di Dio , & per infinite
altre ragioni, &teflimonianze fi può andar ritrouando quella diuinitànel
fuoco celefte. Onde volendo con quelli fondamenti nella dichiaratione del
nome di quegli Academici A R d e n ri, venire alla dichiaratione della loro
Imprefa , dico, che,
Nel terzo libro de iRe,al XVIII. Capitolo fi legge, come auendo Iddio
per Tempia idolatria del Re Acab, priuatala terra di pioggia, & di rugiada
per molto tempo,&auendo fatta annuntiar tal liceità àquel Re per boc-
ca d'Blia Profeta, volendo finalmente il detto Elia inoltrare al popolo d'Ifrael&alRela
vanità , &la fceleranzaloroin adorare l'Idolo, chechiamauan
Baal, fece, che per comandamento del Re nel monte Carmelo fi nmnaiìe
ro 840.facerdoti,ò Profeti del detto Idolo.Et auendo Elia riprefo quel popò
lojorferfe di venir 1
all'efperienza della verità. Et così fece prender due buoi,
vccifi,& tagliati in pezzi, & fece , che quegli Idolatri tnetteflero il lor bue fo^
praie legna nel loro aitar fenza fuoco , & inuocaffero il nome de' loro Dij
proponendojChe colui d'efsi,à chi dal Cielo il fuo Iddio mandale il fuoco,po
tefTe affermar & far credere, che il fuo Dio era Dio vero. Auendo dunque i Sa
cerdoti, & Profeti Idolatri inuocato dalla mattina fin'al mezo giorno il loro
Idolo Baal, andauano parlando di qua& di là di quel loro altare , &Elia bef-
fandoli dicea loro, che gridafler forte, perciò che per auentura il lor Dio era
allora a ragionamenti con alcuno,ò ne]l'ofleria,ò in viaggio,o forfè anco dor-
miua,che non gliooteuanè eflàudire,nèvdire. Là onde quelle bcflie gridauano
ad alta voce, &s'andauano con coltelli , & lancette tagliando, & forando
le carni,& facendone vfcir'ilfangue.Ma auendo lungamente così gridato, &
lumeggiato, & non vdendofi voce, ne vedendoli fegno alcuno dal loro Baal,
chi imo Elia afe il popolo,& rifatto l'aitar di Dio vero,che era flato guaflato,
& mcuédoui XII. pietre, fecondo il numero delle XII. Tribù d'Ifracl,gli fece
d'attorno quali due folchi.Et ponédoui fopra le legna,pofe fopraquellc il fuo
buefmem-