Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

5* IACOMO SORANZO. .
Salue magne Heros; diti cui Rettori; annos
Stamine parca ferat : nam cum pia fata inbebunt
lAduantaffe diem , magnus quem Iuppiter olìm
Felicem ffàtuit Vtnetis occunere rebus,
Supremum patria te te cernamus honorem
Tangentcmlatij pulchr* renouare vetuttum
Virtutis Jludium, atque auri felida feda,
IqualiperefTerd'Autorcelebre,&per non defraudarci della fatica du
rata fi dourebbe confeffare , che'l Signore che vfa quefta imprefa merita
di efler celebrato dalle penne de* più dotti Scrittori dell'età noftra.
\ Ho parimente giudicato bene metter qui fotto alcune ftanze fatte
dal Reuer. S. IacomoTiepolo in tempo, che quello Senatore aueua il go
uerno del Mare; cofi accioche il Mondo goda della feliciti dell'ingegno
di chi l'hafcritte, come perche i lettori cau ino da queft'opra doppio
contento; le quali fono le feguenti.
Folgora intorno al buon Soranzo in tetta Qualfcendepellegrinfklcon maniero
L'elmo di Vluto^e ne la deftra mano.
Con larghe ruote a noua preda intento t
fulmina tbafia horribile,&funetta, Tal contragVheftifuoi con litui penne
Che mai non fere il crudel hofle in uano, Soma i liquidi campi eglife'n uenne.
Delfatale Gorgon,par che fi uetta
Jl manco braccio,onde a lofkuolo infarto
De'fier Ciganti,in fuga uolfe il piede
La cajìa Dea^ch'a Gioue ingremboftede.
Da quettfyrmi'l centauro Tifeo
Tofiofù oppreffoiati'hor checontra il deb
j
I'atto "cala di monti aftoltos& reo,
Tenfter sfidaua ilfangue altier di Cefo
Tremò l'Olimpo,& ogni ardir cadeo
*4 Marte à Bacco,algran fignor di DeU> 9
Etgià porgeano à i durifeherni a l'onte
Defirifucceffi,ardite uoglie,e pronte
Ma il petto oppofe al temerario ardire.
La bellicofa Dea,faggia & inuma,
Chefpenti apienoi fieri orgogli,& tire
B^eje la terra de'fuoi parti afflitta:
Qualfejìeggia ì^ereo,s'auien chefpire
Vento che l'onda fa dì toma dritta ;
Euro incalciando con uelodpiume,
Tal Gioue allora,&feco ogn'altro nume,
Sotto quett' armiti ualorofo altero
Franzo moue il cuorpien d'ardimento
Terche di Cristo UgU cadente Impera
1{on retti in tutto abbandonato efpento,
Leucade a nuoto all'hor prontafimife
Con Ceffalenia,& altreT^infe ìnfchiera
De la Cicladi'l cor, intorno rife :
lefteggiòVamorofa alta Citerà
Sopra'l uertice Ideo corfe, & s*affife
Creta gentil per mille grafie altera :
La doue in centofont'il cr'tnfi bagna
Ter mirar quell'Imprefa eccelfa e magna.
Ma il crudel Trace,all'improuifo afpetto
De l'ardito guerrier tutto fifcoffe,
Ter dar al cor da fredda tema afiretto
Tuttofoccorfo, ilfangue althorfi mofie :
Si tinfe il uifo dipallorese'l petto
fu d'ardir uoto,& quafi acerbafoffe
Morteprefente,colfulmineo ttrale.
jtja trepidafuga aggiunfe l'ale,
Onefuggi uilferuoìahnonti moue
Dunque del tuofignor laude ò uergogna?
Son quetti i uanti tuoi,l'incliteproue
Mifero òpure à guifa d'huom,chefogna
Tronfiai quel ch'opri ò con afiutie noue
Infililo timor finger infogna?
Tad inuidia non hò;la uijìafola
Del intrepido Duce il corgl'inuoia
Quind