Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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£n Qjr a L V n q_v e Modo , & non folamente col ferro , & col fuoco »,
cioè con la forza , & con l'aftutia, che à tal'ottimo fine fi conuien Tempre,ma .
ancora con la modeftia,con la patienza,& con ramoreuolezza,con la cortefia*.
con la benignità, & con la bontà vera, quale a nobilifsimo Signore a valorofifsimoCaualiere,&
ad ottimo Criftiano ficonuiene per ogni via*
Et tutti quelli bei penfieri , &qualc' altro forfè molto migliore fi poflfòn
porre per efpofitione di quefta ImpreTa , intendendoli l'Autore fuori dellefiV
gure, & che tenga volte le parole òli Motto contra dell'Idra.Ora poi che,co
me ho detto adietro,l'interpretationi dell'Imprefe fi conuengon far quafl
Tempre per congetture , & quelle vengon ad efTer più belle, che più porgono-,
fpatio & occafioni di poterli interpretare, & efporre diuerfamente, conuien,
qui ricordar quello,che s'è detto difteTamente ne i- primi fogli di quefto volti-,
meall'ottauo Capitolo, cioè, che molte volte l'Autor dell'impreTa fuole in-
tendere ò ^figurarnelle figure fé fieno, ò l'animo fuo,ò qualche fuo principal.
penfiero,di che in quel luogo fi fon pofti gli efTempi chiaritimi ,,& perque-,.
ftolibro,& altroucfì veggono moltissime Imprefe che'così fanno. Onde con
quefta maniera fi potria venir conflderando,che per auentura l'Autor di que.
fia Imprefa, nell'Idra abbia voluto figurare ò rapprefentarela fermezza , &la,
fortezza dell'animo fuo . Et vedendo , che cotal fermezza , ò foltezza d'animo
inuitto , & inoperabile è fiata figurata eia molti in diuerfe vie di colonne^
di.torn',0 piramidijdi querce combattute da' venti, di fcogli combattuti dall'
onde, di diamanti,di Palme, & di molt'altre sì fatte cofe, egli abbia voluto far-»
lo con quefta vaghiTsima figura dell'Idra, sì perche fia tanto più bello conia
nouità,sì perche pofià dilettarle ibegl'ingegni con la copia di. molte interp-retationi,che
poflòn darle,& sì ancora perla molta vaghezza,che ella porge con
la rara forma,& con la marauigliofifsima nattura.Tua . Là ondein quefta guifa
la parola V t e v n o^ v e fi prenderà in tutto diuerfamente da quella prima
dell'altre efpofitioni, che fon già dette , pei&ioche in quelle prime il Motto
vicn prefo ò volto tutto dall'Autor contra l'Idra,& à dire, che in qualunque
modopofsibiIeonecefIàrio,fi difpone,&fperadi Tuperarla.Etin queft altro,
l'Auto re fleflò, comprefo nell'Idra ò che in ella rapprafenta l'animo fuo, vieue
à direin fauor di lei ò di fé medefimo , o a far che l'Idra fteflà dica , che! n
Qvalvnqj/e Modo, o comunque fia cioè, con qual fi voglia gran
Toiza,o'aftutia,o malignità,che ciafeuno poteiTe vfar p er volerla vincere o fu
perare,ella fpera di ftar Tempre inuitta,inTuperabile,intera,&vigoroTa,come
jìmoftranella figura. Nelqualmodo, onel qual lignificato l'Imprefa viene
ad efTer molto bella & molto vaga, non meno, che ella fia in tutte l'altre ma-
niere,ò fìgnificationijche fon dette auanti.
Ora, oltre à tutto ciò è da foggiungercijcome in quanto al numero del
le tefte dell'Idra fono fiate diuerfe le fentenze de gli Scrittori, Percioche Virgilio
nel feftolibro la deferiue con cinquanta bocche. Altri Scrittori Greci
l'hanno Umilmente chiamata kmtukovtak'.^akw , Penticontacefalon , cioè
di cinqnanta tefte:altri hviAKiq&tov, enneacefalon , cioè di noue tefte . Et altri
l'anno diuifata con fette fole.Etin quefto numero di fette fi vede efTer ferma-
to l'Autor di quefta Imprefa, non forfè fenza mifterio, sì perla perfettion
grande, che in fc contiene quefto numero fet;enario,sì ancora per voler forfè
comprendere