Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

4 oS DI GIROLAMO FALETI
perfuadeuano di auer meritato più tolto loro tali fauori, eflendo fudditi del
Duca, & anco feruitori della corte, che egli,il quale era foreftiero nato in Sauona,ma
di padre Picmontefe di villa Falleta. Gli emuli & maligni però,cono
feiuti dal faggio Prencipc foglion fare poco acquifto , per non efTcr buoni fé
non per riprendere le altrui ben fatte opere . Et anco ilFaleti come prudente
conofeendo tale effere il confueto delle Corti,poco ò niente di ciò fi cu
raua,lafciando chellnuidiaiiteflà faccflela fua vendetta; come diceOratio
nel primo libro alla feconda Epiftola :
Jnttìdus alterim mao'efcit rebus opimis ;
Inuidia Siculi non inuenereTyranni
Tormentati! maius.qui non m§derabitur ira ,
Injeftum volet effe dolor quodfitaferit i& mens,
Dumpcenas odio per vimfeflinat inulto.
Macgli,col bene & follecito feruire,tacitamente coreana ogni dì più di ob
ligarG il buon animo del fuo Signore, conofeendo di feruire a Prencipe ma *-
gnanimojgiufto , & liberalifsimo.Et però vnitofi con la propria virtù, & rac
coltoli in fé itefÌPjlì è venuto a guifa di quefto Rofaio , che ita in mezo alle a
lui nemiche cipolle,ad accrcfcerfi tanto nella bencuolenza di quella Illuitrif*
fìmaCafi, & tanto inalzarli, che alla fua morte era diuen tato come dei primi
delConfìglio apprefìò il fuo Signore. Potrebbe anco auer voluto aflbmi-
gliar la Cipolla col rampollo di Rofe,all'huomo onorato di virtù fecondo gli
Ebrei in effempio parlarono di Dauit . Uquale di terra a guifa di cipolle nodri
to nel palazzo,diuenne fra tutti gli altri gloriofifsimo.Etoltra ciò non trala-
sciando la cipolla efTer tutta orbiculare,& che a guifa della Luna feparandoiì
dimoftra umilmente molte effigie di eifa con tutte quelle forme dette da Gre
ci feeVfft" , cioè curuatura,con leTue corna,o diuifa con giuria proportione,o
che ingroflandofì o piegandoli variamente con faccia folita,ora s'accrefea nel
la fua totale pienezza,& ora tolto anco fparifea. Auendo la cipolla quefto pe
culiare,(ilchedimo(trò Plutarco nel quarto CommétarioinEiìodo)chenel
mancare d'effa Luna,quefta fempre di nuouo fi rinfrefca,& germoglia,& per
contrario crefeendo quella, s'afciuga,quafi che effa per viua forza, efponga il
medefimo corpo per fuo nodrimento,& in ciò moftri totalmente Tenere fuo
contrario a tutte l'altrepiantc . Ancora che confiderata la rofi in quefta guifa
fenzafpine , dia fegno di venuftà, d'amore, & principalmente di grafia, della
quale chiunque fia degno, farà poflente, tirata a fé ogni beneuolenza, a conci
liarfigli animi di tutti . Nel qualpropofito fi legge, che i Maghi Indiani non
vfauano mai altra cofa in conciliarli gli animi de' Principi, cgelerofe. La on
de volfe Omero, che vngendo Venere il corpo morto di Ettore con olio di ro
fé lo venifle a conferuare intatto dalla ingiuria de cani,a i quali il grade Achil
le l'aueua crudelmente oppoito: Et di qui fìnferoi Poeti il color vermiglio
della rofa eflere il fangue di Venere . Et alcuni, più fottilmente inueitigando
l'originedi tutte le cofe, tennero tal colore, & odore iniìeme efler nato dalla
ftefla itella di Venere . Donde Virgilio afferma che Venere parla fempre con
bocca di rofe.Volfe forfè ancor dire,chefi come non fi troua cofa, checommoua
più le lagrime della cipolla, (ilcheDionifio preifo Ariftofane dimoitrò,
interrogato perche piangeua) vedendoli da quella vfcirevntantofoaue&
delicato