Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

DEL S. SÉORZÀ PALLAVICINO. m
che efsi procurano diperfuadere,'& di dimoftrare,& conia fleflà vaghezza fi
vede formata in Imprefa da quefto Signore, del quale qui di fopra s'è porto»
il nome. Et per volerne noi venir'à confiderai- l'intention Tua-, fi può primie-
ramente congetturare, che per auentura folTe leuata da lui queft'Imprefa , in
foggettoamorofo. Et deuendofi credere, che vn Signore, così ottimamente
dotato de' doni della Natura,& della Fortuna, non deueflfe efTer prefo d'amo*
re fé non altifsimo, oueper infiniti rifpetti foglion'efTer quafi fempre infinite
difficoltà, fi può fargiudicio, che volefle con la figura dell'idra rapprefen-
tar quei pericoli, & quelle ineftricabili,& infuperabili difficoltà , che in taf
amore, & defiderio fuo, fé gli opponeuano . Et col Motto Vicvn q^v e,
cioè, In Qjalvnq^ve modo, Comvnq^ve bifogni , Per
qual {] voglia via, veniflè a far fegno della fperanza , & fermifsima difpofition
iua di fuperarle, & eftinguere, ò vincer tutte col valor del corpo, con l'altez-
za dell'animo, &: con tuttequellevie,chenobilifsimoingegno,& valororififsi
mo Caualiere poteflTe vfare,sì come fi vide,che Ercole, con la forza,& con l'in
grgno fuperò,&vinfequelmoftro, il quale a tutti gli altri era fiato inuincibile&
inoperabile. Nel qual fentimento l'Imprefa vien'adeflfer certamente
bellifsima, & mafsimamente potendofi quelle difficoltà imaginar così per
alterezza, o crudeltà della donna amata , come per la concorrenza d'altri de-
gni , & valorofi amanti , per la cuftodia de' parenti , & per altro qual fi voglia
cotaraccidente,de' quali lo ftatoamorofo fuol efTer pieno.
Et per auentura queft'Imprefa fu fatta da quefto Signore ne' primi anni di
Papa P a oro Terzo, quandolaCafaFARNESE,&laSpoiiZESGA,odi
Santafiore, oltre all'antica nobiltà loro,erano nel colmo d'ogni gran
dezza,auendo un Pontifice de' maggiori, che la Criftianità abbia auu ti da già
molc'anni,auendo ftrettifsimo parentato,& pienifsima beniuolenza conTlm-
perator Carlo.V.& oltre a tanti gran Principi feco!ari,auendo tanti prin-
cipalifsimi Cardinali , non folamente del fangue loro, ma ancora creati da loro^
in quella ficura efpettatione d'elfer pofeia creati Pontefici,che l'efpericn
tia n'ha dimoftrato , non li eflendo fin qui tolto Papa da altra mafia di Cardi-
nali, che dalla formata per le giudiciofe mani di quel gran Pontefice. In quei
tempi adunque,e(Tendo già vicinaal tempo di maritartela Signora G vuu
Sforza,nepote del già detto Pontefice, forella del Cardinal Àscanio Sfor
za ò Santafiore, Cammerlengo della Chiefa, & de' primi Cardinali di Corte,&
forella di cinque altri gioueni,i quali hano poi con l'età fatto conofeere il frut
to riufeito da quei bei fiori, che allora fi dimoftrauano,fi vide perla gradezza
della Cafa, ma molto più per quella delle rare doti così del corpo come dell'
animo di effa giouene,vna grandifsima concorrenza fra molti gra Princip* che
ladefiderauano in matrimonio.Et ancor che qfto Signore, di chi e l'Imprefa
non fi conofeefie in feriore in alcuna cofa lodeuole & grade,ad alcuno di tutti
gli altri, ma ben in molte molto fuperiore alla maggior parte, &fapefie che il
Papa ftefTo, la madre della giouene, i fratelli, i cugini, & tutto il parentato te-
neffer fermo il proponimento in lui,nondimeno,conofcédo d'altra parte i gra
• meriti di lei , & i grand: fsimi defiderij di tant'altri , (1 deue ragioneuolmente
credercene nò potefifer mancar di rapprefentarglifì moke difficoltà. Là onde
fermo, Ócdifpoito di non cader'in alcun'modo dal fuo defiderio, & dalle lue
Sf 2 iperanze,