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Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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DEL NVMERO DELLE FIGVRE<br />

NELL'IMPRESE,, ET DELL'OFFICIO LORO<br />

NELLACCOMPAGMARSi C QN. LE PARO LE.<br />

Capitolo i i i..<br />

Ve Co.se; Convien Principalmente<br />

procurar nell'Imprefe, La Chiarezza, & La Breuità. Et<br />

qufijft'vlcima^ cioè la. occulta, vi- fi ricerca fempre riflrettamente,<br />

&quaficon Ynavniuerfalifllma limitaiione, Che<br />

le figure foManuali non flen più che due, & le parole non<br />

pallino al più lungo vn verfo,ò La tino,òG reco, ò. d'altra lingua,,<br />

in che fi faccia . Benché anc<strong>or</strong>ad'vn verfo. & mezo , fieno alcuni-, che ne<br />

fanno , ma non molto felicemente . Ma, perche de' Motti, ò-<strong>del</strong>le parole s'hà<br />

da.far particolar Capitolo deppo quello , io finifeo di dire inquanto alle figu-<br />

re, che le cagioni princi pali , perche elle non v<strong>or</strong>rebbono in vna Imprefa ef-<br />

fer più che due, fon quelle ^ Primieramente fàcendofirimprefeò in Gioftre*<br />

ò in Mafcherate , ò in Comedie , ò in Guerre ,,fcpra le bandiere ,,ò gli feudi ,,<br />

&le foprauefti , come è detto, ò }t rtarc'eii arec-ja al celle, rei fedenti,<br />

nelle medaglie de' cappelli, ideile barrette, òvfandoil in altri fi fatti luo-<br />

ghi , è cofa certi filma , che, fé fi fàcefiiro di molto intrico- di figure ,. de an-<br />

c<strong>or</strong> di parole, quel Sign<strong>or</strong>e, ò. quella Donna, ò altri che ftelfe afeneftra,<br />

ò. abroue à\ rimirarle , in una pallata , che fa il Caualiere ,, non. auerebbono<br />

pur tanto fpacio, che poteflèro finir di vedere, & riconofeere tutte<br />

quelle figure, Se quelle parole. Et perà con molto giudicio, elle fi fanno<br />

tanto breui &efpedite,che in vnofolo fermar d'occhi fi pollano riconofeere,,<br />

& leggere , & capire in modo, che,fe pur/in quel punto medefimonon fi viene<br />

ad intender interamente il lignificato deirimprefa, eliaci riman tuttauianellajnemoj;ia,&pofsiamo<br />

poi venir facendo confideratione inelfe, &<br />

intender quel che voglian dire. Et per quello conuiene principalmente ,<br />

che te figure fieno pochifsime,& non pafsino due,ò tre, ma quello anc<strong>or</strong>a,<br />

cioè , di tre, fia motco di rado .. Percioehe , £e pur le lettere fono mol-<br />

te , elle hanno tuttania vn fermo & ueuro <strong>or</strong>dine l<strong>or</strong>o nel ieggerfl , & non.<br />

fi può prendere err<strong>or</strong>e in metter primal'vna che l'altra. Ma, fé faranno più<br />

di due otre figure, non puòferuarfiqueft'<strong>or</strong>dine,nè conofc*rfi quale nell'<br />

operatione^ò nel lignificato vada prima, & qual feconda, & qual ter-<br />

za,, & tanto meno poi fé elle fofler più. Ma, in due figure fole è fàcilif-<br />

flmail confiderarle, & il conofeere qual di l<strong>or</strong>o abbia attione, ò relation©<br />

all'altra, & malli mam-en te, che il Motto fa poi l'officio di chiarir pienamente<br />

tutto ciò, .ài far conofeere l'<strong>or</strong>dine <strong>del</strong>le operationi fra effe due.<br />

Et,, perche quella mi par cofa tanto* chiara, che faria fouerchio il voler-<br />

la difender con più parole ,, feguirò. di paflàr' oltre,, dicendo, h e que-<br />

fte due figure fi debbiano intendere inquanto à. i generi, ò alle fpecie,<br />

non à gli indiuidui , eoe , che , per eflempio , nell' Imprefa <strong>del</strong>la Cometa,<br />

<strong>del</strong> Cardinal de' Medici , oue fono molte felle picciole , &<br />

la Cometa»

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