Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

39o DI MONS. CORN. MVS. VH$C. Di BIT.
con quel dolcifsimo fuo organo fi mcttea persuader la felicità della futura via,
che dèapparecchiata^dapoi che con la morte corporale aurerno per le no-
ftre buone opefationi , vinta la morte del peccato.Et con quella voce fonora
con cui fanno confonanza la dottrina de' fenfì, & l'eleganza delle parole, ci
augura, che, fé ci porteremo da faggi nocchieri in quello mare di tribolationi
vmàne, anderemo tolto a trouare il porto della vera quiete, & di quella vita
celc(le,che farà di gran lunga più fuperior* alla morte, chela morte no e a que
(la vita terrena.Onde varamente par che fìa Cigno,& molto maggior di quei,
che dice l'A riodo diuino.Perche quelli non pollano eternare fé non i nomi
appreffo il mondo,ma egli con l'infegnarci la vera norma del viuer CriiHano»
può far' eterno il nome, & l'opere noftre, & predo il mondo terreno,& pref-
1k> il cclede in quella felicità fempiterna del Paradifo.
Et venendo poi àconliderarl'acque,figurate in quedalmprefa,fi può di
re,che quello Cigno è figurato in mezo l'acque,le quali fon propri e, denatu-
rali al Cigno,& hanno diuerfi lignificati nelle lettere facre»Elle li pigliano per
le feienze, *4qua fapientia potanti illuni. Onde fi può dire, ch'elTendo Monfignor
Cornelio conuerfato in tutta la fua vita nella feienza di tutte le feienze,
cioè nella Teologia,a cui egli fa che feruano tuttel'altrejnelle quali vniuerfal
mente è peritifsimo , sì come fa conofcer'apertamente in tutti i fuoicompo-
nimenti,li può credere,che il Tomitano lo dipinga in mezo l'acque lignificado
efier pollo in mezo delle fcienze,& delle virtù. Sono ancora l'acque figura.
de'popoli,fecondo quella fentenza, oiqux muti a,populi multi. Et però ha volu
to il Tomitano lignificar per il Cigno in mezo l'acque , Monfignor Cornelio
predicar'in mezo i popolai quali non con minor dolcezza di quella, che por-
ge il cantar di mille Cigni, l'hanno Tempre con tanto plaufo , & con tanto lor
beneficio afcoltato.Et forfè ancor volle intendere l'acque per le tribolationi.
Onde è quello , Saluum mefac Deus b quoniam ìntrauerunt aqu£ yfque ad anima
-jwetww.Volendo intender l'acque perleperfecutioni, &per gl'inquietamenti,
& emulationi , che quello Prelato ha auute da molti , & n'è relìato fuperiore,
come poco auanti,s'è detto.Si può ancor dire,che per l'acque fia lignificata la
gratia di Dio,elTendo fcritto tìaurietis aquas cum gaudio de fontibus Saluatorti.
Doue l'acque s'intendono per la gratia. Et però abbia voluto il Tomitano in
tendere,che quello Monfignor fia amante della gratia di Crifto , la quale con
la bontà della vita continuamente procura acquiftarfi,& mantenerfi.Ma il ve-
ro fenfo,& l'ultimo fcopo,ò fegno,à cui tende il lignificato dell'acque fi ha da
creder che fìa quello, che è notifsimo nella Scrittura parlando del Ceruo*
Quemadmodum deftderat Cetuus adfontes aqttarumjta anima meaad te Deus.Oue
il Tomitano con molto artificio fi è feruito del fignificato dell'acque, Se ha
nella fentenza voluto in ifeambio del Cerno metter 'il Cigno-, molto più defiderofo,
& amator dell'acque,che non è il Ceruo . Et ha intefo per Monfignor
Cornelio il Cigno, il quale per le virtù fingolari,per il candor dell'animo , Se
per l'innocenti*, &fantità della vita, fedendo (opra l'acque delia gloria del
mondo, che è fluflà, Sciabile, inoltra d'afpirar alla vera Se eterna gloria del
Paradifo •
CVR-