Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

n*: ditom.de mar. dvca di ter. nvo.
la,& conforma rfi conrefpofitioni, che fopra ho dette. Perciochevedendofi
il mare in quella Imprefa fotto i raggi, & fplendor del Sole, lì vien'à moflrar
chiaramente,chein quella guifa l'Autor voglia intendere, che debbiano mo-
fìrarfi, &vfarfi le ricchezze, & non nuuole , piogge, uenti , & temperie ,
che lo facciano rapace, periglioso, &impetuofo,che è quando tai ricchezze
s'adoprano vilmente,con modi contrarij,imprudentementc , & empiamente
come pur s'è detto.
Et fapendofì,cheil Ca tol i co Re Filippo tiene il Soli"
per fua Imprefa,fi può facilmente credere, che quello Duca col Sole in que-
fla fua abbia voluto intender'ancora il detto Re, fuo Signore , & dimoflrar
gentilmente, che il mare, o pelago del defiderio dieflb Duca di ftar Tempre
cfpoflo,& pronto al feruitio del già detto Re, Signor fuo, non fi vedrà mai
fecco,nè diminuito in modo alcuno, tenendo per certo, che né ancor le fue fa
coltà,con lo flar fempre efpofle,& pronte a tal feruitio , non fi potranno ve-
der'eflinte per qual fi voglia tempefla , o diflurbo, chel'interpofition delle
nuuole, o nebbie, & la torbulenza,o malignità de* venti,cioè il corfo ordinario
de' maneggi mondani^ la malignità de gli huomini li pptefler muouere
Le quai cofe tutte, dalla bontà,&giuftitia di Dio, fommo Sole,& dallo Splen-
dore,virtù,&gratia del fuo Re, verran fempre dileguate,& annullate, & egli
con le fue facoltà conferuato nella folita chiarezza, & tranquillità fua,sì come
par che in effetto fi fia veduto più d'una volta . che quantunque poch'al-
tri fi fien inoltrati continuamente cofipronti ad efporre lelor facoltà quafi
ad eftremo pericolo per feruitiodelllmperator Carlo V.& del Re Ca
toli co, fuo fìgliuolo,& ancorché parimente nell'opre pie,& nel fauorir
le virtù fuor d'ogni ipocrifìa,o iattantia , &neH'vfarefplendidezza da vero
Signore, & particolarmente ancora nel fabricare, che è delle più degne & il-
lufori fpefe,cbe vn vero Principe polla fare, & della quale viene a participar
laCittà,chenericeueornamentp,&i particolari, che vedendolene riceuorto
dilettatione,&piacere,& quantunque finalmente quello Signore abbia ino-
ltrato fempre d'auer'animo di Re, non che di Principe o Signor particolare,
nientedimeno fi è veduto,& vede, che niuna torbidezza di vana fòrtuna,o di
malignità d'huomini non ha potuto mai tanto afferrarli nell'onor fuo, che
ui abbia potuto lafciar'una minima impfefsione, ne togliere à lui, ai fuoi fi-
gliuoli,& à tutti i fuOialcuna parte non folamente dell'animo, dell' ufo, & del
defìderio, ma ancora delle forze da poterli moflrar fempretranquilli& fere-
niinfeftefsi, comodij&vtili a tutti i buoni vniuerfalmente, ma fopra tutto
viuaci&prontifsimial feruirio di Dio prima, & poi vnitamentedel Relor
Signorc,come per tutto quello breue difeorfo ad vtile, & gloriofo effempio
d'ogn'altrovero,cV ottimo Principerò fon'andato congetturando, ocohliderando,che
egli abbia voluto vagamente proporre, Se felicifsimamentc au-
gurarli con tal'Imprefa
VNICO