Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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L I M A N O T O M A N O .,
R E D E' TVRCHI.
{Off RlMIERAMENTE I N Qy ANTO ALLE figure Sì /
ricordare,come à i Tur"
per la lor legge, dina
_* cupingere,o culegnat e,r è {colpire in alcun modo figure «l'ho
' ino 3 ne d'alcun altroanimalc, ne arbore, né erba,nè fiorane
frutto, ne finalmente alcuna cola di quelle^hefemplicemen
te fa h» Natura. Mabenpoilon difegnare, ofcol^irecgnàltra cófàdi quelle
,chefoq fatte per artificio, o per le mani eie gli huonnni,&delle.donne.
Perei oc.he quel maledetto frate Sergio, il quat cqmpofe laliég'ge à hi*A vmetto,
andò apLiuamente/c malignamente prendédo dalla legge Mófaica,
dalla Cri Mar? a, & eia quella de Gentili,o Idolatri alcune cole, chealui pàreua-
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nó pora'cll.r care, o.m:.rauigliofea quei popoli , gouernati da
i quali perfuafe, che effi follerò della ftirpe di A g r a ,
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Maumetto , a
onde ancora lor me-
defimi fi tengono, &: chiamano Agareni. Et di tuttequejie cofe infie-
me',che colui tolfequà & là,fabricò il corpo, o l'edificio della fua legge, con la -
quale l'empio Maumet fi fece & fi fa tuttauiaadorare;, come principà! Profeta
loro . Tra le 'qua i cofe, di molte,chea fuo modo ne tolfe,& ne interpretò dalla
legge Mofaica.fu uria quella nel quinto Cap. del deutoronomio.
, , TJon facies ùbìfiulptite necSl M1L IT FDIJ^EM omnutm;qm in cglofunt
? , dejuper,& quaterra deorjum t & qu& in uerfantwr in aquìs .
Oiiefiuede,cheI d di o comanda, che non deueifero raffi alcuna iìmi-
glianza o figura di (egni celéfriiiie d'ani male,o pianta così di terra,comecTac-
qua, né d'altra coìàfatta dalla natura. Ma quefto comandamento era fatto
da Dio per uietarfolamente,che fai figure non s'adqràitèra^sìcome feioccamentegli
Ebrei erano inclinati a fare per l'empia confueturìine , imparatala
Egitto,oue foleuano adorar Leoni, Vacche,ò Buoi, Cani,& per fino alle ci polle,^
mill'altre tai beftialità loro. Onde fubito dopo le fòpi a dette parole nel- *
laBibia, feguono queft altre j come per dich'iaraiipne -della cagione» perche
era comandato,che tai figure non il facelféro :
9 , T^on adorabis ea,ncqne coles* —***""
Ne però er;uiietatQ «Ja Dio al fuo popolosi poter fere ogni forte di figure,
per uà-
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