Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

jjo !pi SIGISMONDO RE DI POLONIA.
Oue fi uede chiaramente, che defcriuendo l'Aquila per rapace di lepori, Si
di dgni,la chiama tuttauia Tempre uccello, cV guerrier di Giove. Nel che è
da dire, che Virgiho,come Poeta, uoleiTefiguir l'opinion aiuolgata&comm
une,&mafsimamente, che quel chiamar quiui FA quilaucello& guerrier
d jGioueaggiungeua molta grandezza &àiverfi,& alle fentenz**. Ouero,che
in effetto egli non aueflè veduto, non dico Eliar.o, che fu molt'anni doppo
lui , ma Ariiìotele,chegliera fato molti prima, sì come ancora in più altre co
fé naturali,à Virgilio, & ad altri Poeti, non panie forfè necefìàrio di moftrarfi
di faperne molto precifamente , per non moftrarfi più Filofcfì , che Poeti , ò
foiVanco che in effetto non lo fepperopiù che quanto ne gli {crini loro ne
dieder conto . Ma comunque ila, attenendoci noi alle migliori relationi , &
più conueneucli, finiremo di dir nel propofito di quella Imprefadel R e di
PolonI'A; come primieramente ella fi vede trattaci formata dall'Arme
ptopria della fua Cafa , che è l'Aquila , & con auerui aggiunto gentilmente il
Motto lovi Sacer, moflramanifèflamentela magnanima , & infic-
ine giuria & lodeuohflìma intentione di quel gran Principe. Percioche, sì come
s e detto,che la vera Aquila facrata à Gioue, è in fé flelìà tutta giufta,& geneiofa,che
non offende animaralcuno,così Ci uede elTer Pintentione di quello
già detto Principe di moftrarfi tutto finceri Aimo, &giulìo,& libero da ogni
natura,&daogni penfiero di far mai offefa ò ingiuilitiaàperfona alcuna. Et
sì come poi così da' Poeti come da' Filofofi fi afferma percola certiflìma, che
PAquila,& principalmente debbiamo dir di quella migliore,& facrata à Gio-
ue , non teme d'ani mal'alcuno , & non è ancor mai offefa ne tocca dal fulmi-
ne, cesili vede, che in quella Irnprefa è figurata con molti fulminio faette,
che le caggiono attorno dal Cielo, & niun la tocca,ò l'offende , con auer'anco
da ballò altri vcellam^che in vano la rimirano , ò le gracchian contra . Onde
col folo Motto, con che moftra d'efTer facra & in protettione al fommo Gio-
ue, viene a moftrar la tranquilli tà,& la ficurezza dell'animo fuo, di non temer
d'offefa di chiunque fia,come quello,checonlagiuftitiafua, &protettio
ne,incheappreilò Dio giuftiflìmo fon tutti i buoni, n conofcaauer'animo,
& forze da poter fuperarè& vincere ogni uano& ingiullo sforzo di ciafeheduno,che
cercailèoffenderlo . 11 che tutto quel R e lì fa conofeere d'olleruar
con gli effetti , così nella bontà & fincerità fua verfo ciafeuno vniuerfalrneo-
te,come nel far conofeer con gli elTètti ài fuoi nemici , che quali di con-
tinuo li fanno guerra, quanto egli fappia& polla xefifler contra di
eilì , & farli Tempre re ftar perdenti . La
qual generofa inten-
tione di non offendere, & di efìer di tal bontà di vita,
& di tal fapere,& giudicio,che con l'aiuto & fauor
di Dio , & col ualor fuo non abbia à temer
,
d'offefa altrui, deurebbeauer nell'animo
& ne gli effetti ogni non vii
huomo, ma molto più poi
ogni vero Principe.