Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

ANDREA DELFINIO PROCEDI S. MARCO. iy
efTo Giouanni imitando le virtù di lui era(fe ben giouane)adoperato dalla Tua
Republica, ne'più importanti bifogiii d'eHa; conciofia , cheritrouandofi
l'annoi ito. nella primi guerra, che iì fece contraPadouani Se collegati ,
noi folo i ubpè
nel Fiume Brenta i fuoi nimici , ma fuccefTa poi l'anno 1114.
l'altra con Zarattini, fu vno de principali Capitani , che infieme con il Doge
OrdelafFo Faliero la ri tornaffe fotto il lorofelicisfimo Dominio; onde approbato
con onorato teftimonio il valor di queft'huomo ne riportò per ricom-
penià la dignità di Procuratore; per il che tanto p'ù ìnfipmmatofi nel feruitiopublico,
i'anno ii2i, fotto la {corta di D ~>menico Michele, mandò in
Soria contro gli infedeli vn fuo figliuolo , chepoi morì in quell'impreia , &
vn nipote,chiamato Viei.mo, ilq^ilevi fi diportò in maniera, che peri
fuoi meriti fu dichiarato, & ciotto Procuratore ne gli anni di Crist*
1156. D. quella medefima famiglia fu Bello D.lfino; co/lui molte vol-
te fuperati iGenouefi, allora nimici della fua patria, & rotti, & fugati gli
Eftenfi, fu creato ne gli anni 1 $00. medefìmamente Procuratore. In quefto
tempo fiorì anco Giovanni, di quello nome fecondp(ma primo, che
dalla fua Rrpublica foffecreato Proueditor Generale di mare, non eflendofi
mai per inanzi aneffun'altro dato coli fatto onore) huomo di tanto ingegno,
nelle cofe di mare , & nella ricuperatone dell'Ifola di Candia, &libera-
tione diNegroponte grauemente ltretto dall'armata de'Genouefi, che disfi-
pati gli inimici allo ftrettodiGalpoli, o braccio di San Giorgio, gli sforzò
a priuarli della antica libertà , & darli a Giouanni Vifconte Arciuefcouo, de
Principe di Milano; l'anno 1 $56. quefto medefimo Giouanni fu mandato
alla guardia della Città diTreuifo ( prima Città di terra ferma , che paflafle
fotto il Dominio di Venetia)oue fi portò di maniera, foftenendo l'impeto, 6c
violenza di Lodouico Re de gli Vngari, che con grofisfimo elfercito lo teniua
dentro aflediato, chepreuiftii difegni di coli gagliardo inimico, non folo li-
berò quella Città da queUafTedio, ma fece anco con parte dell'altre genti del-
la fuaRepublica,cheilmedefimo ReandalTeinfuga, con grandisfima mortali
tà delle fue genti; In quefto mentre morto Giouanni Gradenigo Doge di Venetia
, fu da gli elettori di quel Senato creato Doge quefto Giouanni; A-
uea fra tanto il fudettoRe rimeffo infieme le fue genti , & ritornatofene al-
faMedio di quella Città, per il che fu da Giouanni pregato concederli il pad-
fo per andarfene al fuo Principato, ma eflendoli ciò negato da lui, fi nfol-
fe farli itrada con le armi ; dato dunque buon ordine alle cofe, che bifogrtauanoper
gouerno di quella Fortezza, & fatta elettione d'alcune bande
di foldati veterani diede fuori di nuouo con tanta brauura , che fatta prima
gran ftrage di quella natìon barbara , fi con du (Te vittoriofo , & ficuro a
Venetia, oue fubito fu onorato delle folite infegne Regie; In quefto tempo
fu Vefcouo di Venetia Angelo Delfino , che era per TelTemplar conditìon
della vita, & dell'animo fuo da tutti riputato fanto. Girolam
o Delfino anch'egli Tanno 1^9:. fu fatto Vefcouo di Venetia , di tanto
valore , & dottrina nelle cofe della Chiefa, che fé la morte non l'inuolaua-
aflai predo , fé ne correua a gran pasfi al fupremo gouerno della Chiefa di
Dio;Àltri Senatori di gran meriti,& di molto valore fono (tati partoriti da que
ita nobilislìraa famiglia, fra qualrabbiamo oggidì Andrea Delfino»
anco- .