Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

D'ARAGONA. 22*
tutti fornmamenteriuerita, & fiata per ogni tempo amicifsima, &fauoreuolifsimaallaCafa
& alle perfone di tutti loro. Ora, cotallmprefa non piacque
in niun modo a detta Signora , tutta modeflia , & tutta dolcezza, & bontà ve-
ra.Là onde quei, che l'auean fatta,prouarono d'alquanto modificarla, & fece
ro quel Leone con vn panno Top ra gli occhi, & con vna benda al collo di feta
bianca,Iafciarfi manfuetamente tirare , & guidare da vna colomba . Uche efsi
fecero, mofsi credo dalla lettion di Plinio,ilqual dice,che il Leone,non poten-
doti con alcuna gran forza vincere , s'è trouato per efperienza , che gettandoglifi
fopra gli occhi vn panno, egli perde tutte le forze fue,& ne riman perdu-
to, & timorofo, come vn'agneilo. Onde volean coftoro dimoflrar con quella
Imprefa , che quefla Signora con l'ingegno fuo farebbe vane,& difutuli tutte
le forze, che contra lei pretendente vfare chi l'inquietaua , fé ben'in effetto elle
cranoallora in fupremo grado.Quefla feconda Imprefa pare, cheallaSigno-
ra non difpiacefle tanto come la prima,& che diceffe vezzofamente, che,fe el-
la fi foffe alquanto ridotta à miglior forma, & à più modeflia, farebbe fiata da
toIerarfi.Ma finalmente effondoli molti ingegnati ài migliorar quella,ò di farne
alcun'altra, in cotal pen(iero,la Signora medefima volendo con fomma
grafia moflrar d'aggradir l'inuentione di quei belli fpiriti , che auean cominciato
à fondar quella Imprefa fopra ilLeone, non volfepartirfene, &cosìla
ridufTeinquefla forma,chequidi fopra s'è pofra in difegno:faqualeèvn Leo
ne, che, apprefentandoglifi dauanti tre fiaccole, òfacelleaccefe,fi fpauenta,&
lì tira in dietro in atto dicadere,&dircflarvinto.
Per efpofìtion della quallmprefa noi fappiamo primieramente per coÀ
fa certa,che il Leone fopra ogn'altra cofa fi fpauenta,& fi perde alla vifla^Sc al
io fplendor del fuoco.Onde fi può credere, che quella Signora per le tre faci
accefe abbia voluto intendere la giù llitÌ3,i'innocentia, & la prudentia, la qua!'
è quella,che le più volte fa confeguir'il frutto della giuflitia,&- deli'innocentia,
& però il Signor noilroneli'Euangelio mette l'importantifsimo documento,
delle Vergini prudenti, le quali non folam ente portaffero le lampadi accefe,,
ma ancora l'olio da conferuarfele così accefe. O pure per tutte tre quelle faci
infìeme,abbia voluto intendere quelle lucerne, che il Signor noflro comanda-
la à i Defcepoli,che lu cefler fempre ardenti nelle lor mani . Per le quai lucerne
intendefle le buone operationi, per cui alla fine reflan confuii tutti i malta
gni,& all'incontro qu ei,.che le fanno, vengon ad effer quell'arbore piantata lun
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