Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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D' ISAB. CON. MARCH. DI PES.C. 2JV
ftrani accidenti della fortuna,e(Tendole morto il padre,quando ella era di non
molti anni fuor della culla.Etauendoi fratelli, & la Cafa fuaperle guerre di
Piemonte riceuutigran danni,& altre tali auerfìtà per diuerfeuie, quefta gen
tilifsima giouene,vedendofi,com'è detto, maritata a quel gran Signore, deuet
te fubito,quafi da diuinainfpiratione,riempirfi di ficura fperanza , d'auer co-
sì lei come tutta la Cafa fu a à migliorare, & mutar fortuna, sì cornei d d i.
par chein breuefi degnaffe di verificargliela con gli effetti , eiTendofi primiera
mente le cofe della guerra quietate in modo,chela Cafa,fua,& ella particolarmente
, n'ha- racquiftatoil Monferrato, & vede tuttauia proce-
der'oltreàgran pafTola fclicifsima fortuna della Cafa d'Avs trja, del-
la quale il fuo conforte,& tutti i principali della fua Cafa,. fono non folamen-
te affettionatifsim;,& fauoritifsimi feruitori , ma ancora interreflàtì per corv-
giuntion di fangue auendo vn frattello dileiauuto per mogliera vna figliuo-
la dell'Imperator Ferd inando. Laqual doppo la morte di elfo primomarito,
fi troua Regina di Polonia. Et ora vn'altro pur fuo fratello, che
èilprefente DVcAdi Mantova, auendo vn*altra pur figliuola del medefimo
Imperatore, reputata dignifsima d'ogni grande Imperio, non che d'ogni
particolar principato,Della qual conforte gli è già nato vn figliuolo mafehio,
&fc nepolfon tuttauia fperar deglialrti, &confeguentemente laperpetua-
tionc delparentato, & dell'aifettione, agrafia con la detta Imperiai cafad'
Auftria,oggi fenz' alcun dubbioSignora delle 1 Republica Criftiana, & in breue
forfè di tutto il mondo . Onde quefta Signora con tutto il fuo parentato
fien per venir tuttauia ottenendo dallafommaClementiadi Dio la piena
verificatone deliefuefperanzecon quefta Imprefa. Oue ancora le parole
del Motto:
MELIORA LAPSIS,
ù potranno intendere,non come io le ho efpoftedifopra, cioc, che per adis-
tro i tempi per lei,& la fua fortuna, fieno flati cattiui , ma più tofto prenderli
la parola M eli ora nel vero modo, chein ogni buona, & regolata lin-
gua gramaticalmente,&ragioneuolmente fipoffa prendere. Non fi dicendo
da chi fa parlare , che vna donna fia più bella che una brutta , ò più faggia
chevnaftolta,ò più bianca cheuna negra, ò altra tal cofa, oue non polla ca-
der fimiglianza.Maben dicendoli, che vna donna fia picn bella che vn'altra
bella, più faggia che vn'altra faggia , più bianca che vn'altra bianca , &c. Et
così nel propolito noftro la parola Meuora prefuppone ragioneuolmcnte,&
intende che i tempi futuri debbian'effer per lei Migliori , che i
giàcorfiBvo n i , sì come veramente buoni fi può dire, chepur fieno Itaci
per quefta Signora tutti quelli della fua vita per infiniti rifpetti, fé ben pur
com'ho detto, le fiaaccaduto tra efiì qualche auerfìtà naturale, & commune
a tutti,sì come naturale & comune èia morte de'padri ò d'altri . Ouero tole?a
bili,sì cornea vna gran Cafa,com'è quella,poteua efier tolerabile qualche dan
nò delle cofe tranfitorie della Fortuna.Ma quello,che più importa, nella confiderationev&ncll'efpofitione
delle parole già dette di quefta Imprefa, è, che
dlafàmuttauia a & per ogni tempo vcrifiima narratrice dello flato prefea-
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