Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

V O R C E L A G A. %6j
"particolare qua & là fé ne troua fcritto da più perfone / n onofcerà non efferè
in efsi tanta fcienza , che in quattro , ò fei giorni vn fanciullo di do dici anni
no l'imparalTe , & che molte per fé iìeffo egli non ne conofcefTe dal fo lo inlìin
to,ò giudicio fuo naturale.Et finalmente elle non eran cofe di tanta im portar*
z,a,che folTero fiate degne come ho détto, di volerli velare , & nafeondere con
tanta cura . Ma perche à difeorrere di quello io ho altroue più ampio fpatio,fe
guirò,di dire per l'interpretatione di quefta Imprcfa,che gli Ebrei flefsi,& pò
feia i greci,& gli altri popoli , i quali a ttefero alla contemplatione dell'ammirande
operationi della Natura nella proprietà delle cofe create, & nella conue
nienza,& quafi catena delle inferiori con le celefti,conofcendo,ch'ancor quelmodo
de gli Egitti; con quei loro sgorbi,& con quelle figure flrane era poco
ficuro,& poco vtile per la conferuatione de*fegreti delle cofe da lor trouate,fi
diedero ad inueftigare,& trouar modo molto migliore , & più fìcuro all'inten
tjon loro.Et quello fu il trattare,& nafeondere quelle tai cofe fotto il velo d!
alcun'altre,le quali di fuori al volgo parefler' vne, & di dentro ài dotti, &à
glilfludiofì fi fcopriffer'qu elle, che veramente fono . Et di qui è da credere,
che alletterò origine le fauole, le quali intanto numero fi leggono nei libri
così de'Greci,come de'Latini,fenza infinite altre, che ne fon pcrdute.Gli Scrit
tori fieri non volendo per alcun modo nelle lettere, che per la dignità loro
fon dette facre, & fante , mefcolar cofa,la quale ancor nella feorza fua auefTe
nulla di vile , ò didifonello , & cattiuo , fi diedero poi ancor' efsi à velare i lor
fecreti,& alci millerij fotto alcune morali iflorie,ò fotto qualch'una di quel-
le , che efsi chiamano Mislot, & i Greci han detto n#ftt$ oa*V,& parabole le diciamo
ancor noi,ò comparationi,& raflomiglianze .Col qual modo ragionaron
molto i Profeti , & molto più il Signor noflro al popolo , & a i fuoi difee
poli , dichierandone pofeia loro alcune , che al popolo indegno eran'occolte,
sì come fi ha dalle ftèlTe parole fue:
», Vobis datum e/i noffè myfterium regni Dd 3 c£terìs autem in parabolis.fit nel Sai
mo 77.il Profeta Dauit: ^Aperiam in parabolis osmeum .
I Filiosofi adunque, &i Poeti, i quali mancauano del lume della fede,non
furono così accurati à guardar altrui dal pericolo d'incorrere in erro-
re,col coprir di qualche velo profano, òlafciuo le cofeimportanti.Percioche
non fi rrouando allora le flampe,poteron forfetemere, chefe quelle lor cofe
non aueffero di fuori auuta qualche vaga fpoglia , o qualche efea dolce da pre
dere gli animi altrui, fi firebbono quei lor libri lafciati in dietro, &così per
auentura fcaduti, & mancati fre brieue tempo.Et però procurarono di nafeo
dere quelle cofe così importanti fotto piaceuolifsime fauole,la maggior parte
amorofe, & quello ancora neH'vniuerfale non fenza profondifsimo mifterio,
per molìrar' a gl'ingegni più fuegliati l'ordine della Natura, col quale noi ar-
tificialmenre poi procedendo nell'applicatione delle cofe fecondo la proprietà^
conuenienza fra loro , facciamo tutto quafi quello , che noi vogliamo, &:
di quelle rare, & flupende operationi, che a coloro, da chi non fi fanno quei
modi, & quelle cagioni,paiano per ogni parte miracolofe,moilrandofi poi
con quello velo d'amore in quelle lor rauolela naturai proprietà , & difpofi-
tione di tintele cofe inferiori alle celefti,& coufeguentemeute poi di tutte
a Dio ; ma di quelle più, che più fono , in quanto è pofsibile, conformi a lui;
Et quello