Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

VIRGINIO ORSINO. *t
ftudino di produrlo al Mondo,quafi in popa, & tellimonio della porenza
loro,in tanto,che le fperanze, ch'egli fa concepere di fe,fono quafi tutte fo
prafatte dall'allegrezza,& dallo ftupore delle cofe preferirete quali riefeono
cofi rare,che in era maggiore non fi potriano defiderare ò afpetrar mo
ftre pin leggiadre,& più efficaci di giudicio, d'ingegno , di gratia , & di
temperatura; dando fermifsimifegni4iauermiracolofamenre unirò in
fé fòlo,rurto quello, che abbiamo di mirabile da gli anreceiTori fuoi, de i
quali fino in queil'anni(emulando la gloria) hà-uolétieri acconfentito dt
lignificar al Mondo il generofo iftinro fuo , con la prefente Jmprefa dellidue
bocci di Rofe non totalmenre aperti, con il fegno dell'Ariete,*
conil motto OAHPI 02, che in latino tanto fiiona,come, Hicbeneuo»
Perciochc
lus & benignus, cauato da Arato Poeta ne Tuoi Phenomenij ;
la Rofa (fiore ftimatifsimo fra tutti gli altri ) comeattefta Virgilio nel
quarto della Georgica,
Vrimusuere I{ofam, atq; atttumno carpare poma.
fu leuata per infegna da'Milefij & Scipioni,uittoriofi dell' Africa ritornado
il primo trionfante d'Annibale,uolfe chei foldati dell'ottaua legione,
che fumo i primi ch'afTaltorno gli alloggiaméti de Cartaginefi.& tolfero
l'infegne militari di quel Gapitano.ch'erano dipinte di Rofe,non folo nel
giorno del trionfo portaffero in mano un mazzo di Rofe,ma aueiTero anco
dipinto nello feudo loro Jla Rofa; & l'altro, auendo prefa, & deftrutta
Cartagine,ordinò,che i foldati della undecima legione, che erano flati i
primi àfalire quelle mura,aueflero nell'armi, & ne gli feudi dipinte leRo
fe,comparendo con tal infegna trionfanti in Roma adornarone parimen
te tutto il carro . Dice Omero , che Io feudo di Achille era accerchiato
d'un fregio di Rofe,&che'l cimiero d'Ertore,& d'Enea era un braccio,che
nella mano renea un mazzo di RofejDal che tutto fi può credere,che poi
molti Re,& Principi grandi s'induceflero ad ufàre per infegna gentilitia,
leRofe,come fanno oggidì i Re d'Inghilterra,& di Scoria & altri Principi;
onde hora,com'ho detto, per leRofe di queft'lmprefa non ancora
aperte,& come infegna naturale della cafa di quello Principe facilifsima
mente s'intende per la perfona fua,che riftretto ancora nell'Imper/tia
della fanciullezza , riferra in fé med efimo l'odore della bellezza de i penfieri,
& delle attioni fue; poi co'l fegno dell'Ari ere, il quale predomina,&
ci conduce la gioconda primauera (della quale fono le Rofe principaliffimo
ornamenro)co'i morrò OAHPIOS uediama,chegiuditiofamen
te non fi difeoftando dalla metafora della Rofa(ftà nel primo propofìto
di uoler aprirli al Mondo,non altrimente,cheriguardeuole, & matutina
Rofa col benigno inftuflb di quello fegno; il quale douendofi intender
per il ferenifsimo Gran Duca Aio zio ,che ha elfo fegno appunto per afcendente,congiungendofi
cofi con la uerità del lignificato unagiuila, &
riuerente modeftia, viene queft'lmprefa fenza compararione àriufeire
uaga,fignificanre,nobile,& gratiofifsima; perche con le Rofe fi denota la
propria,& naturai difpofirione del Principe, & col fegno celefte la fupe-
riorità del zio , fenza il quale (doppo la maellà di Dio ) non crede poter*
perfettionarin parte alcuna fé medefimo,& cofi pare appunto cheteftì-
fichi