Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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D'ALBEITO
Di che con esperienza ci fa pur fede il Petrarca, parlando alla donia fua s
Volgendo gli occhi al mio npuo colore,
Chefa di morte rimembrar la gente :
Pietà vi molTc, &c. , i
XI che ferue parimente nel moftrare ammiratone, & riuerenzanel vederla :
La donna, che'l mio cornei vifo porta,
Làdoue fol fra bei penfier d'amore
Sedea, m'apparue, ond'io per farle onore,
Mofsi con fronte riuerente, e fmorfa
Onde le donne , che fono d'animo nobilifsimo , fenemoftranoairincontro
grate, & cortei! , sì come ne i feguenti già detti verfi moftrail Petrarca, che
facefle la fua alni, foggiungendo :
Tolto che del mio flato fufsi accorta
Ame fi volfe in sì notio colore,
Ch'aurebbe à Gioue nel maggior furore
Tolte l'arme di mano,e l'ira morta.
Pvo' fìmilmente per vincer l'altezza della donna amata, valer l'ingegno
della mente in farlo à tempi , & fecondo le difpofitioni della donna adoprar'i
preghi, per indurla fìmilmente à pietà , & dimoftrarìe la grandezza
dell'ardor fuo . Il che per certo nelle vere donne, &dinobil'animo,fuol
valer molto , anzi ancora nelle più in vmane, & fiere fi vede molte volte auer
gran forza ;
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Non è silurò cor, cheUtgrimando,
Pregando , amando, talor non fi moua ,
Nèsìfreddo voler, che non fi
Lui tenni, ond'orfi duole
In dolce vita, ch'ei miferia chiama ,
Salito in qualche fama
Solo per me, chel fiCintelletto al^ai
Onde aliato per fé non fora mai .
Et?er