Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

li& paria contri d'efla, mostrando
di volerla in qualunque modo eftinguereo fuperare, potrebbe vo-
ler intendere quei fette enormifsi mi vitij, i quali non follmente dalla fanta
Chiefa fon chiamati peccati,che inducono la morte dell'anima, ma fi veggono
ancora per manifette ragioni , & continuata efpericnza,chc fono principa
lifsimi venditori dell'onore, della gloria, & d'ogni buona & felice Fortuna in
qualunq;perfona,ma principalmente in vn Capitano, & in ogni gru Prencipe.
Et entrando nell'altro fentimento o nell'altro modo d'interpretarla , cioè
che 1 Autorenella figura dell'idra voglia ptrauentura intendere fé tteffo, o
l'animo fuo inuincibile, & infuperabile,fi potrà credere, che per ìe fette tette
abbia voluto intendere le fette virtù, contrarie à 1 già detti vitij,eflendo con-
trapofti.
All'Accidia, ò Pigritia L'operatione,la follecitudine,& la diligenza
AU'Auaritia La Liberalità
AU'Inuidia La Carità,la Mcdcftin,& la Bontà
All'Ira La Patienzy,& la Carità parimente
Alla Gola La Temperanza
AllaLuflìiria LaContinenza
Alla Superbia La Benignità, rArTabilità,& la Cortefia
Ouero,che voglia forfè fenza quefte già dette,ò con efTe,intender queft'altre
fette virtù principali,& debite in ogni perfona di gouerno
LaGuftitia
LaPrudentia,& C Con tutti , &feropre
LaMagnaminità J
}
La Gratitudine ? •> i Con alcuno °PPortunamenté
La Clemenza f
La Fortezza In ogni fua cofa
LaConftantiaòPerfeueranza In quelle fole,che fuor di pafsionc
conofeebuone.
Et in quefto fentimento fi potrà dire, che la tetta dimezo principale , più al-
ta,piùardita,&incoronata,fignifìchiò rapprafenti la Gì vstitia tan-
to principale & fuperioread ogni virtù,cheiFilofofi hanno giudiciofamente
riconofeiuto, che ella contiene in fé tutte l'altre . Le quai virtù voglia quefto
Signore in tal fua Imprefa inoltrar di deuer conferuare femore inuittc,& infu
perabili con qualunque modo, & per qual fi veglia pofsibil via.
Ma in quefto intendimento ò fignifìcato,potrcbbc forfè ftimaralcuno,che
Vimprefìi veniffe ad efler vitiofa inquanto all'inientionc dell'Autore di vo-
ler moitrar l'animo fuo inuittifsimo in quelle virtù. Perciochelafauola dell'
Jdra narra chiaramente, che ella fu pur vinta da llrcole.Al che lì rifpor.deria
che quefto farebbe l'imprefain tal (ìgnificitionc, non folamentenon vitiofa
è imperfetta ,& fconueneuole, ma ancora più bella & più vaga fenz'alcun
dubbio, vedendoli , che il Motto, yteunque, viene a inoltrar chiaramente,
che ella rnottra di deuer' efler molto più valcrofa,& più felice, che queila di-
Ercole^Sc che ìiiQvalvn qj/ e Modo, che ella lia pei efler combat-
tuta.