Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

Itf
D'ALBERTO
.Similmente farà particolare,&importantif*simaoperation dclffngcgno
nell'amante, fin che ha bifogno di difporre l'animo ddla donna ama-
ta,il fapereferiuer lettere. Pcrcioche quelle fi come foglionoauer molto più
comodità di farfi intendere, che non ha l'huomo ftefìbconlaprcfentia, così
ancora vagliono fommamentea muouer l'animo della donna, o con dimo-
ftrarle efficacemente l'amore, &la fedefua, o con tagliarle tu ttequellediffì-
cultà,che a lui pare,che la pollano £irefhirritrofa,odubbiofa. Etfopratutto
con laudarla: che per certo niunacofafi truoua così atta a muouer gli animi
delle vere,& gentihfsime donne,comc il fentirfi lodare.Ma in quello conuicne,chel'huomo
fia pienamente auuertito, per non dare a donna faggia lodi
cofi fmifurate,& eccefsiue, che ella fi tenga o d'efler beffata, o che colui parli
da fcher2o,& per poetare. Onde vna gran Signora de' tempi noftri folea dire,
che non era da marauiglurfì,fe Madonna Laura auea lafciato cicalarin vano
vent'vn'anni il Petrarca,non potendole purere,che
Quei capei d'or, cheporiun fare il Sole
D'inuidia molta irpieno,& quei paradifì , Sant'altri miracoli, che colui
diceua delle bellezze di lei, foffero però fé non giuochi, ò fcherzi da dirfì alle
donne della complefsione della Cefcadel Boccaccio. Et in quello è da dre,
che ne i verfì,& quando fi parla in publico,ò à lei,ò al mondo con libri,ò com
ponimentijfìa lecita,& leggiadra la vaghezza del poetare. Ma che fcriuendofì
lettere fecrete a donna,a chi noi parliamo per farle credere,& per commouer
le , fi debbia con ogni cura moflrar di fuggire ogn'inganr,o, & ogni bugia, &
di parlar folamente con vero core . Il che molto bene conobbe Ouidio , & ne
diede parti colar precetto.il quale affermando , che ancora le donne cafte han
no piacer d'eflfer laudate,
Deleélant etiam caHas praconia formas ,
Infegna tuttauia,che ancor con le donne meretrici, ò publiche, fi debbia fug-
gir nelle lettere il far troppo il fauio, & vfar modi oratori;, con lodarle eccef-
iiuamente, dicendo,
Sape valensodij l'itera caufcfuìt.
Etperòfoggiunge,
SU ubi credibili* fermo t confaetaq; verba
Volendo però tuttauia, chefi parli piaceuclmente, & con carezze , & lufìnghe,
come fi conuiene
Et per non mi diffonder più cltrein molt'altre vie, nelle quali l'ingegno
dell'Amante può valere a difpor l'animo dejla donna amata , dirò folamente
de doni, i quali quando fi facciano conueneuolmente,& con prudentia in mo
do,chevnadonnadinobii'animo non s'abbia a fdegnare, cnel'amante presuma
di comperarla vilmente, & di tenerla ingorda, ma fi facciano con giudi-
' cio,& in cofe, che fi conofea efTerle neceffarie, ò canfsime,che fien nuoue, 8c
rare, fogliono efière di molta importanza, per commouere, ò difporre l'animo
della donna ad amarci, non tanto perche è come proprio della natura
vmma d'auer carifsimo ogni fegno d'affettion d'animo, & dei doni hanno
Scritto molti efler'ancor cari a gli animi celefli, fecondo quello,
Almera,crede mihìjplacant hominesq; y Deoyq; .
Ma molto più per ragion naturale. Percioche vna donna di nobil'animo
.
vedendo,