Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

in DI MARCELLO PIGNONE;
GielOjO al Sole . Benché quefta cofa di far i frutti nella fommità , non in mezoà
irami,hanno detto alcuni, che è fiata da Plinio mal fiputa,& male fcrit-
ta. Ma tutauia può vederli, che non Plinio nello fcriuere , ma colloro nelT
intenderele fueparole,han prefo errore.
L altra fua proprietà nobilesche ella non viue fé non in terreno falfo, &
che però fé pur'alcuna ne cinterrenojche non (ìafalfo per fua natura, vi gettano
atorno del fole alquanto lontano dalle radici, perche ella fé ne vien
tirando da fé fteflà quanto & quando le fa bifogno.
E T la quarta più notabile, &più importante di tutte, è, che quefta pian-
ta non fa frutto , &non crefce,& ancor non viue in luoghi, oue non fìa Sole.
Onde degnamente anco in quefta parte li vieneà conformar con la Fenice,
la quale viue' nei monti aprici dell'Arabia Felice, muore al Sole , rinafceal
Sole,&al Sole porta pofeia il nido,il letto, ò il fepolcro fuo , come s'è veduto
pienamente a dietro nell'Imprefa di Giorgio Colta, Conte della Trinità.
Ora in quelle quattro già dete proprietà fue,ma principalmente del'ultima,
fi può comprendere, che il Marchefe abbia fondata quefta fua Impre-
fa,rintention della quale fìa di voler moftrar'à fé fte(Io,ò al mondo,come tut-
ti ipenfierifuoi fon volti al Sole, cioè aDio. Etsì come la Palma, quanto la
natura fualocomporta,procura d'alzarli verfo elfo Sole, & quanto più può
vicina a lui fa il frutto,così egh col peniìero , & con la mente fua s'inalza quan
to più può a Dio , & a lui prefenta , & da lui riconofee ogni frutt o fuo , anzi
che manifeftemente conofce,& confeflà,chefenzalo fguardo, ò fenza icele-
fli rai,& il diuino fplendor fuo, egli non potrebbe mai ne allignare, ne crefee-
re,nè frurtifìcare per niun modo . Intentione,conofcimento,& penfiero uera
mente fantifsimo,& fommamente degno di ciafcunaperfònailluftre,& virtuofa,&
principalmente di quelli, che (sì come quefto Marchefe ha fatto)
hanno coi frutti dell'ingegno, & della lor'ottima vita accrefeiuto, & eflàltato
il gradone richezze,lo Splendore, & la gloria loro,& fieno in termine, & in
lperanze d'accrefcei-lo,& di farlo ogni di maggiore.
E t potrebbe ancor quefta Imprefa,oltre al già detto primo péfiero,efler*
anco particolare , & efter volta con l'intentione al Re Catolico , del quale, sì
come tutti gli antecefTori di quello Marchefe,& tutta la cafa fua fono, & fono
flati fempre fu dditi per natura,& fìdelifsimi per volontà , & prontezza d*
animo, così egli ora in particolare è grato,& onoratifsimo , feruitore non meno
per le fue rare virtù, & per meriti particolari , che per benignità, & grati-
titudinedi eflb Re Catolico, come dell'I mperator Carlo Quinto, fuo padre,
iquali,e(Tcndo quello Signore ancor molto giouene,l'han giudicato degno
de' primi gradi , che in quel Regno di Napoli a perfone di lettere fogliari
darli.Percioche oltre ali'auerlo eletto giù dice della Vicaria,& poi Prefidente
della Sommaria,gli hanno dato il grado di Reggente della Regia Cancellaria ,
che fono quei tre fenatori, che hanno in mano tutto il gouerno di quel Regno.Et
oltre a tutto ciò doppo l'auerquefto Marchefe prefa mogliera vna Si
gnora delle nobilifsime di fanguc,&bellifsimedi corpo, 5c d'animo, cheabbia
quel Regno , il Re fuo l'ha voluto appreflò di fé in Fiandra , & condottolo
feco in Ifpagna , oue l'ha tenuta gran tempo per conligliero, & Reggente,
fluendogli fatto gratia del Marchefato di Riuoli,& potendoli ragioneuolmente