Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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DI MANOLIO BOCCALI.
rona (opra la tefla , alquanto rileuata , ò fofpefa in alto. Et, ancorché, per ciTer
tal" Arr.i e molto antica, fiacofa molto diffìcile à poterne comprendere il fi.-,
gnificato nella mente di quei primi, cheli rrouarono, tuttauia fipotriacon
lui era re , che efien do gli antichi progenitori diquefla famiglia flati gran Signori
nella Moke a , come fi lcpgc per molte iflorie .uolcffer con quei
due Leoni intender forfè due fratelli, ò* padre, & figliuolo,ò fuocero,& gencro,ò
due cognati,che allora fi ri trouaflero uniti di fortuna , & d'animo,come
foli ceppi di quella Cafa, & alpirafferoinficmc ad accrcfccr tanto lo fpltndo
re , & lo Saro loro , che lo deueflcro ridurre in Regno. O a'tro tal pcnfiero
ebber qnei >che da principio la ritrouarono. Ma , comunque fia deli'mterpre-
tatione, & intentione dell'Arme, dico, che il Lione non folamcnte da'
Poeti , & daNaturaliftì , & Filofofi , ma ancora nelle facre lettere è poflo per
animale di molta dignità , & di molta ftima. Onde Omero raflbmiglia quei
fuoi gran Re al Leone. 1 t in vniuerfalc i Poeti , & ancor gl'I fiorici fcriffero di
quel miracolofo Leone Nemeo, al quale niuno fc non Ercole figliuoldìGioue
, potè refifterc , & affermano , che gli era caduto in Terra dal Cielo della
Luna. Gli Egittij poi , popoli tanto celebrati perla fàpientia loro , aueano
Leoni in tanta ueneratione , che , oltre all'auer da efsi nominata una Città lor
principale, che fu lafamofifsimaL eontopoli, adorauano i Leoni ,&
gli teneano nel Tempio loro .
Nel qual Tempio erano lunghi fpatifdi luo-
ghi , da poterfi quei Leoni effercitar correndo , Se combattendo , & à ciafeun
d'efsi cfponeuano ogni giorno un Vitello, naturai nemico fuo, col qualeil
Leone da principio fi traflullaua combattendo feco,& poi in ultimo fé lo
mangiaua. Gli Aflrologi hanno riconofeiuto, ò trouato il Leone in Cielo
per valorofò, & potente fegno,onde pafsi il Sole . I Filofofi l'hanno laudato
per animai fommamente igneo ,ò di complcfsione>& natura di fuoco, la qual
tengono per la più nobilesche poffa darfì.Onde dicono, che la più nobile , &
diurna parte deìrhuomo,cioè l'anima,fia di natura ignea,& confeguen temente
di natura celefle,come fra molt'altri s'ha in Vergilio, non mcn Filofofo, che
Poeta,quando parlando de gli animi noftri difle,
Jgneus eli ollìs vigor , & cfleflis origo.
Et per quella ignea natura del Leone, gli Egittij lo tenean per facro parti-
colarmente a V ulcano , tenuto da gli antichi per Dio del fuoco. Et affermano
ancora, cheperò il Solé,quando e nel detto fegno del Leone , ha maggior
vigore,& maggior forza,che in tutto I'anno.Et finalmente in quanto a i Poeti,
& Filo/bri baiti di chiuder quello propofìto con quello del grande Em
pedoclc
Ui'vovTeu^S'u.pau £ évi ^èvì^Kriv ti vko (aoktw .
Ouc fi vedc,che egli arTcrma,comcfi-a le piante il Lauro , & fra gli anima-
li il Leone fieno i più degni,& i più eccellenti,© nobili.Et finalmente , lafciando
di ricordare, come vniucrfalinente il Leone vien lodato pervalorofo,per
generofo, & magnanimo, abbiamo, chenclle facre lettere primieramente il
Profeta in fpirito , & poi nella fua Apocaliffe, San Gouanni, attribuifeono il
Leone àvnodc'quattro Scrittori del Santo Euangclio del Signor noflro,&
poi particularmcntc la noflra Chiefa l'aceri buifccà San Marco. Et ancora li-
fteffo