Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

ISABELLA
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VAL E SIA,
REGINA DI SPAGN A.
Gran Parte Co si* De* Dotti,' comcdegr
indòtti,che rimirerai! queft'Imprefa, potrà parer forfè fu-
bitOj.ch' ella fìa imprppria,ò fconueneuole nelle figure,efTea
do cofa certifsima, che il Cielo à noi mortali non fi moftra;
mai.nella guifa che in quelle figure fi rapprefenta, cioè, col
Sole,con la Luna, & con lcftellein vn tempo ftefTo.Ma que
fìa notifsima verità,che in prima vi ih la fa ad alcuni parere fconueneuole, ò
impropria , è vna delle principali bellezze, 'ch'ella in fé contenga , come eia-*
fcun potrà giudicar fenza dubbio, tofto che n'abbia intefal'efpofitione, 8c
quella intentione,con la qual fi può giudicar» che l'abbia fatta, & l'vfi quefta
»
gran Regina
Pr.im i eramente adunque iodefidero dagli animi benigni, &
illuftri,chemi fien cortefi di credermi quello, che quano più pofTo procuro
di moftrar con gli effetti per quefto libro,cioè,che in quelle cofe, che raccon
to come iftorie de i fatti,o delle perfone de* tempi noftri, fuggo ogni modo
poetico,ogni paradoffo,ogni affettation d'eloquentia , ogni iperbole , o fopr
eccedenza, & finalmente ogni cofa , che non folamente fia , ma ancora poftà
efTer tenuta fofpetta d'adulatione,di pafsione,ò di bugia per alcun modo .
che fé in tutte le cofe in vniuerfale ha da procurarfi, molto piùs'ha da fare in
quelle,oue s'interponga il nome,ropcrationi,& la gloria di Dio. Nel che conimene
col core,& con la lingua efler tutto puro,tutto veridico , & tutto fìnce-
rifsimo.Et chi pur poi vuol valerli delle vaghezze poetiche, & dell'altre cofe
tali,lo faccia quando fiftanell'efpofitioniamorofe, che per propria natura
loro lo ricercano,non che riceuono.Et perche quefta mia propofta abbia pia
degno vigore ne gli animi generofi,chieggio folamente, che nelle cofe, ch'io
dico affermatiuamente, & per vere, fi venga facendo confideratione d'vna in
vna,& fé fi truouano non folamente vere, ma ancora vniuerfalmente manifefle,
& chiare, allora né pafsion d'alcuno, né grandezza, òmarauiglia, che
le cofe in fé contengano , non le dourà far poco benignamente battezar poesìe,
ò paradofsi,ma di tutto render lode, & gloria à Dio , al quale niuna cofa
èdifficile,noncheimpofsibile. Ilchetuttò può impiegarli in quefto , che
della prefentelmprefa ho da dire : oue primieramente mi conuien ricor^
dare per principal fondamento, come quefta Regina, di chi è l'Imprefa , fi
tiea
Il