Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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a -cade, che io qui metta eflempi, effondo co fé notifs ime, & regifrratè in tante
iltorie,che ciafcun può andarne ritrouando il vero,& gli cflempi da fé medeiimo
. Et in queftoelTer tal'arbore facra , & in prottctione di Dio, fi vede che
particolarmente è fondata l'intentionedi quefto Signore. Volendo primieramente
moftrare il confentimento del debiro della fua giuftitia,& bontà,non
potendo eOTer né facro, ne caro, né in protettione a Dio , chi con l'operationi
& con l'animo fìa contrario alla diuinaMaeftà fua. Et chequefta fia ftata fua
principarintentione, fi può comprendere non folamente dall'Imprefa, che lo
moftra efpreffo,ma ancora da gli effetti, & da tutto il corfo della vita fua, ef-
fendofì fin quafi dalle fafee venuto inoltrando fempre tanto deuoto , & tan-
to amatore della giuftitia,che faceua fhipir ciafeuno, chclo vedeua, & ancor-
ché molti l'attribuilTero quafìin tutto aH'inftitutione della madre, è pur da
dir tuttauia, che trafeendendo in quello il naturai delle perfone vmane, & di
quella era, folTe particolare, & proprio dono di Dio. Et venendo poi cre-
feendo, sì come nella marauigliofà gratia del volto raporefentaua l'altezza
dell'animo, & la vera diuinità dellamadre, cosìnella deuotione, & nel timor
di Dio, s'è veduto caminar fempre fecoadvnpaflò,ancorche nell'età le rimanerle
cotanto à dietro . Et per certo ancorché la nobiltà del fangue Re-
gio , on d'egli così vicinamente difeende, l'effempio, l'imitatione, & l'inftitu-
tion della madre,& le rare doti, che dalla naturali veggono concedute al corpo,
& all'animo di quello giouene, aggiuntoui ancorail bene fpefo tempo
ne gli ftudij , nel caualcare, & in ogni parte, & virtù degna di vero Caualiere
& di vero Signore,deue{Tero far fi diramente fperar di lui ogni felicifsima riu-
fdta, &mafsimamente vedendoli elfer riufeito marauigliofamente eloquen-
te, prudentifsimo nel confukare, & nell'ordinare,ardito, & faggio nell'opera
re,benigno nelconuerfare,gratonel riconofeere, &fplendidifsimo, &gene-
roiìfsimo in ogni attione della vita fua fin qui , tuttauia con molte degne ra-
gionili deue credere, che più di tutte quefte cofe infìeme, fìa valuta,& Ila per
valere a farlo ogni di più grande la rara bontà, la giuftitia, la religione,& il ve-
ro timor di Dio, che moftra d'aueriì propofto,come per ferma,& felice feor-
ta di tutto il corfo della fua vita. Laonde fi vede che Iddio non folamente
l'è venuto fin qui in sì breue tempo adornando di tante glorie, che molti ra-
rifsimi gran Capitani, & Principi non hanno ottenute fin al' vltima vecchiez-
za loro , ma che ancorali concede le glorie, & le felicità fecondo il cor fuo,sì
come chiaramente fi può vedere, cheeflèndo eglifanciulifsimo,&fenz'alcunpelo
nel volto, ebbe sì grande, & onorato grado all'Imprefa diàiena,&
amminiftrollo sì felicemente, cheper commune voce,& ancora del Mar-
chefe fteflo di Marignano, Capo di tutta qu ella Imprefa, fu quel
giouene, ò più tolto fanciullo,giudicato de' primi, & principali ifhumenti di
quella sì grande, & gloriofa vittoria, cheper molti anni à dietro nonhaetfemp
o.Maquello,chepiùalpropofito noftroèdaconfiderarui,è, che Iddio
gli concedette quell'onore , & quella gloria fecondo la pietà, & la bontà rara
dell'animo fuo , conforme a quella dell'Imperatore, & del Re, fuoi Signori %
aucndo dati loro i nemici rotti, & vinti, fenza quafi alcuna occifione, ò fpargimepto
di Angue. Et il medefìmo fi vide poi vltimamente a Roma,oue
cilendolui General dcii'eifercito Imperiale, fu cofa notifsima a quanto eretto
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