Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

4;*
DI GIOVANBATTISTA PAL ATIN O.
Che bel fin fa,chi ben' amando more.
Et perche in effetto moftranquafi fempre gli Amanti,ch e tutto il male, &le
pene, & la morte loro fi faccia principalmente da gli ardenti raggi degli oc-
chi delle lor Donne, foglionquafi fempre parlar di quelli, & quelli dichiarar
per principali, ò foli autori della lor morte. Onde non potendoli la ragion
raffrenare à fuggir tal lume, come degnamente fi debbon fuggirle cofe dan-
nofe,fi riuolgono gl'infelici Amanti à rigittarne ogni colpa nella forza del lor
D jftino.Et fpauentofamente gridando :
Mio Dettino à vederla mi conduce
£ con le braccia aperte, & col capo auanti correndo ftraboccheuolmentc à
total'incendio,& morte loro,s'auifanod'auerpienamcteconfolati fé ftefsi,&
iupplito à ogni debito dell'onor loro, femoftrando dinon farlo inaueduta-
mente,ò per ignoranza,fi fanno tra dogliofi,& lieti fentir gridando :
E foben,ch'iovo dietro ò. quel, che m'arde, .
& chiudendo finalmente la voce,& la vita infieme,lafciarfi cadere con quella
felicissima acclamatione :
.Beato venir inen, che in lor prefenza
Me più caro il morir, che viuer fenza
Ma toftó poi,la gran potenza, & la gran benignità del Signor loro Amore li fa
rinafeere , sì come pur l'amante pofeia fa fede al mondo
Mille volte il dì moro, e mille nafeo *
Et quefta è quella molto più marauigliofa,perpetua,& immortai vita,la quaPà
pruoua,ò a concorrenza con la Fenice vn vero,& fidel amante fuolfar fouente,&
fé ne ode poi ambitiofamente gioir cantando, che egli
Arde, more,e rip rende inerui fuoi,
E uiene poi con la Fenice à proua
Il che principalmente auiene, percioche vn generofo,& gentil'amante,tro
uandofi prefo d'alti fsimo,& diuino amore, per farli grato alla Donna amata,
& conformarfì con l'altezza & diuinità dell'animo fuo,procura drmorir mil-
le volte il giorno ad ogni occorrente cofa mondana & pender baffo, & vile,
per rinafeer poi tutto purgato , tutto rinuigorito , tutto migliorato , & tutto
degnifi cato dalla celefte & diuina fiamma, che perla via de gli occhi fi rappre
fenta,& felicifsimamente regna,& adopra nell'animo della Dorina fua . Onde
con molto più conueneuole efpohtione , di quella che fin qui fi vede fatta da
infiniti, (ì ha da dire, cheinquell'auicinarfi alla celefte luce de gli occhi della
Donna amata,quel grido, che fa l'amante, dicendo di faper molto bene , che
cglis'apprefla a quel che l'arde,fia grido non di fpauento , ma d'allegrezza , &
che la parola M'ardej. egli dica in ottima parte,quafì voglia dire,mi mor
tifica alle cofe vili , mi purifica , & mirinoua,per farmi poi viuer fempre glo
nofo & lieto nel cofpetto di tutti i fecoli,come veramente Yiuonole perlor
ne virtuofe & chiare
GIO-