Le imprese illustri del S.or Ieronimo Ruscelli.

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da nuda dalla man deftra , & vn giglio doro dalla fìniftra. Et furon poi di ta!
famiglia in quel Regno GranConteflabili, & Grandi Ammiragli , &cfsi prin
cipalmcnte furon quelli, che fecero entrar in Napoli il Re Ladislao , &poi
Carlo primo.Onde e ancora in quella Città vna contrada, con vna chiefa, che
fi chiama Santa Maria de'Coflanzi ,cheè quella contrada, oue queifignori
abitauano , & oue raccolfero il detto Re Carlo , & mal grado dc'fuoi nemici
che erano molti & potcntifsimi, lo impadronirono dalla Terra, Se del Regno
Il qua! Re Carlo, oltre ad altre infinite gratitudini diede loro l'ordine fuo.
& ncir Arme in campo azurro,fei Gigli d'oro & vna corona rea le per Cimie
ri. Nella qual Arme lì vede ancora vnraftello rodò , cheattrauerfai fei Gigli A
che forfè fu aggiunto da efsi con qualche miflcrio, ò fìgnification loro
Il che tutto è accaduto di ricotdare in confermation dcH'eipofitionc
che poco alianti ho detto poterfi dar'à quefla lmprefa,D quella parte,chepuò
referire il tempo parlato, & l'antichità della Cafa ò famiglia dell' Autor fuo,
vedendoli, che ella fin quafi dal fuo principio e venuta "Per tela perhofles %
come dice il fuo Motto. paflando auantinel viaggio dello fplendor fuo
E r in quato poi all'altra intention che fi ditte, cioè, che l'Autor fuo la pof-
fa & voglia forfè intendere nel tempo prefènte, cioè per il prefente flato del-
la fortuna, & de ll'effer fuo ,conricordatione ancora, & comparatone delie
paffate , può fimilmcnte dirfi , che ritrouandofi per auentura in trauagli & faftidii,de'quali
le perfone grandi non fbn mai fenza,ò in qualche grandezza
dipen(ìcro,di difegno,o di fperanza fua , s'abbia con quefla Imprcfa voluto
proporre , come per fegno &Meta, la fortezza, &perfeueranza,con la quale
vn'animo faggio conduce felice méteà fine ogni giuflo difegno fuo,& ricorda
tofi del cognome della fiia Cafa , che i fuoi antcceflTori con la Co stanza
nel voler, nella prudenza , nelle virtù , &nclia bontà, condufiero felicifsima-
racntc in porto la nobiltà de la glorialoro , mal grado d'ogni trauaglio, & d'o-
gnidifturbo dcllafortuna, & de nemici, cosi parimente (I conuenga fperarc
Oc procurarci lui , alqual'ancoè fucceduto pur il mcdvilmo nel palmato cor-
ta del viuer fuo, fapendo, che fin da fanciullo egli, potendo viiier dclitiofàmente
& con ogni comodo in cafa fua , fi diede alla militia , & con tanta caldezza
d'animo oc di fortuna , che non efìcndo ancor d'età di 19. anni, fu Colonnello
del ReFrancefeo Primo di Francia, & oltre àmolt'altreprouedel
valor fuo, fi fece ammirar , non che laudar fupremamente in quella notabilif*
lima fattione di Pietro Strozzi, Generale deldettoRe,à Siraualle contra
gl'Imperiali, oue il detto giouene Autor di quefta Imprefa , fu il primo, che
fece animo, & feorta alle genti Francefili paffarc il fìume,& in modo operò
con la perfona,& col conlìglio,che fegli altri Capi l aueffer feguito, era come
ficurifsima la vittoxia 3 cosi memorabile , & gloriofa per loro , come fu per gì'
Imperiali. Diche nel mio Sopplimento fopra littoria del Giouio m'è accaduto
di ragionar più diflefamente,in quello luogo , oue locco lecofe come
in corfo , Si fol unente quanto ne fa in propofito & bifogno per l'cfpo! ìtione
delle parole dcll'Imprefa ,neifcntimenti, chcdifsi poterli darle inquanto
alla pcr'on a fteflà dell'Autore nello flato prefen te delle cofe fuc,ion la rimin-
braoiza delle pallate , cioè, che ancor'egli non fedendo in piume, & fotto coltrej
come dice Dante, ma 'Per tela per boftes, abbia paffuto alianti nel maggio