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Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net

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anzi in un punto dovette seriamente ricredersi. Si trattava del rapporto fra lo spirito castalio e la storia<br />

universale, di ciò che il padre chiamava "la totale deficienza di senso storico".<br />

«Voi matematici e giocatori di perle» diceva talvolta padre Jacobus «avete distillato per vostro uso<br />

e consumo una storia universale che consta solamente<br />

di storie dello spirito e dell'arte; la vostra storia è<br />

priva di sangue e di realtà; conoscete esattamente la<br />

decadenza della sintassi latina nel secondo o terzo secolo e non avete un'idea di Alessandro o di Cesare<br />

o di Gesù Cristo. Voi trattate la storia come il matematico tratta la matematica, dove non ci sono che<br />

leggi e formule ma niente realtà, niente bene e male,<br />

niente tempo, né ieri né domani, solo un presente perpetuo, piatto, matematico.»<br />

«E come si dovrebbe studiare storia senza mettervi<br />

ordine?» domandò Knecht.<br />

«Certo che bisogna mettere ordine nella storia»<br />

esclamò Jacobus. «Ogni scienza è tra l'altro un ordinare, un semplificare, un rendere digeribile per lo<br />

spirito ciò che è indigesto. Noi crediamo di aver trovato<br />

nella storia alcune leggi e cerchiamo di tenerne conto<br />

nel riconoscere la verità storica. Come, ad esempio,<br />

quando l'anatomista nel sezionare un corpo non si<br />

trova davanti a scoperte tutte sorprendenti, ma vedendo un mondo di organi, di muscoli, di legamenti<br />

e di ossa sotto l'epidermide, arriva alla conferma di<br />

una struttura che egli possedeva già. Quando però<br />

l'anatomista vede soltanto la sua struttura e trascura<br />

la realtà unica e individuale del suo oggetto, è certamente un castalio, un giocatore di perle che fa della<br />

matematica sull'oggetto meno adatto. Chi studia storia<br />

porti pure con sé la commovente fede infantile nella<br />

facoltà ordinatrice del nostro spirito e dei nostri. metodi, ma oltre a ciò e nonostante ciò rispetti la verità<br />

incomprensibile, la realtà e unicità degli avvenimenti.<br />

Studiare storia, caro mio, non è uno scherzo, non è<br />

un giuoco senza responsabilità. Lo studio della storia<br />

presuppone che si sappia come esso tenda a qualcosa<br />

d'impossibile eppure necessario nonché importante. Studiare storia significa abbandonarsi al caos, ma<br />

nello<br />

stesso tempo conservare la fede nell'ordine e nel senno.<br />

un compito molto serio, caro il mio giovane, e forse<br />

tragico.»<br />

Tra i discorsi del padre che Knecht comunicò allora<br />

per lettera agli amici ne citeremo ancora uno che ci<br />

sembra caratteristico.<br />

«I grandi uomini sono per la gioventù l'uva passa<br />

nel pa<strong>net</strong>tone della storia universale. Fanno certamente<br />

parte della sua sostanza ma non è facile e semplice<br />

come si potrebbe credere, distinguere fra i veri grandi<br />

e i grandi apparenti. A questi ultimi il momento storico e la capacità d'indovinarlo e di afferrarlo<br />

attribuiscono apparenza di grandezza; si sa, non mancano storici e biografi, non parliamo di giornalisti, per i<br />

quali<br />

questa capacità d'indovinare e di afferrare un momento<br />

storico, come dire il successo del momento, è già indizio di grandezza. <strong>Il</strong> caporale che da un giorno<br />

all'altro<br />

diventa dittatore o la cortigiana che per qualche tempo<br />

riesce a governare l'umore buono o cattivo di un dominatore del mondo sono i personaggi preferiti da<br />

siffatti storici. Viceversa i giovani pieni di idealità<br />

hanno la massima slmpatia per i martiri, per quelle<br />

figure tragiche che non sanno trionfare, per coloro che<br />

arrivano un momento troppo presto o troppo tardi.<br />

Per me che sono, è vero, anzitutto uno storico del<br />

nostro Ordine benedettino, la cosa più attraente, meravigliosa e degna di studio nella storia non sono le<br />

persone, non i colpi riusciti o falliti; il mio amore<br />

e la mia insaziabile curiosità convergono invece su<br />

manifestazioni come può essere il nostro Ordine, su<br />

quelle organizzazioni durevoli, cioè, che tentano di<br />

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