Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
e quella cerchia registrava e manifestava siffatti mutamenti nei rapporti reciproci con le sfumature più<br />
sottili.<br />
Faceva eccezione Fritz Tegularius che, dopo Ferromonte, poteva ben dirsi l'amico più fedele nella vita<br />
di Josef Knecht. Quell'uomo che le doti destinavano<br />
ai gradi supremi, ma la mancanza di salute, di equilibrio e di fiducia in sé ostacolava gravemente, aveva<br />
la<br />
stessa età di Knecht, dunque circa trentaquattro anni<br />
all'epoca in cui quest'ultimo veniva accolto nell'Ordine, e per la prima volta lo aveva incontrato circa<br />
dieci anni prima a un corso di <strong>Giuoco</strong> delle perle, e<br />
già allora Knecht aveva intuito quanto il giovane taciturno e un po' malinconico si sentisse attratto verso<br />
di lui. Col fiuto nel giudicare gli uomini che possedeva<br />
già allora, sia pure inconsciamente, scorse anche la natura di quell'affetto: era un'amicizia, una<br />
venerazione,<br />
pronta a darsi e subordinarsi incondizionatamente, pervasa da un'estasi di carattere quasi religioso, ma<br />
ombreggiata e tenuta in freno da una nobiltà interiore e<br />
anche da un presentimento di intima tragedia. Ancora<br />
scosso e reso sensibile, anzi diftidente dall'epoca Designori, Knecht aveva tenuto a distanza Tegularius<br />
con<br />
logico rigore, benché anche lui si sentisse portato verso<br />
quel compagno interessante e non comune. Per descriverlo ci serviremo di un foglio trovato fra le<br />
registrazioni ufficiali e segrete che egli teneva qualche anno<br />
dopo a esclusiva disposizione delle Autorità supreme.<br />
Vi si legge:<br />
"Tegularius. Personalmente noto al relatore. Alunno<br />
più volte distintosi a Keuperheim, buon filologo di<br />
lingue antiche, molto interessato alla filosofia, fece lavori su Leibniz, Bolzano e in seguito Platone. <strong>Il</strong> più<br />
intelligente e brillante gi«atore di perle che io conosca. Sarebbe un Magister Ludi predestinato se il suo<br />
carattere, insieme con la fragile costituzione, non lo<br />
rendesse assolutamente disadatto. T. non deve mai arrivare a una posizione direttiva, a una carica di<br />
rappresentanza o di organizzazione: sarebbe una sciagura<br />
per lui e per la carica. <strong>Il</strong> suo difetto si manifesta fisicamente in crisi depressive, periodi di insonnia e di<br />
sofferenze nervose, psichicamente in temporanee malinconie, forte bisogno di solitudine, paura del<br />
dovere<br />
e della responsabilità, forse anche in idee di suicidio.<br />
Pur versando in così grave pericolo, si sostiene valoro<br />
samente con la mcditazione e con una vigile autodisciplina, sicché la maggior parte di coloro che gli<br />
stanno intorno non immagina la gravità del suo male e<br />
nota soltanto la sua grande timidezza e taciturnità. Se<br />
dunque T. non è purtroppo adatto a rivestire cariche<br />
elevate, è però nel Vicus Lusorum un gioiello, un tesoro insostituibile. Egli domina la tecnica del nostro<br />
<strong>Giuoco</strong> come un grande musico il proprio strumento,<br />
coglie a occhi chiusi la più lieve sfumatura e anche<br />
come insegnante è tutt'altro che da disprezzare. Nei<br />
corsi di ripetizione superiori e supremi (negli inferiori<br />
sarebbe sciupato) non saprei quasi cavarmela senza di<br />
lui: è insuperabile nell'analizzare i Giuochi di prova<br />
dei giovani senza mai scoraggiarli, scoprendo i loro<br />
trucchi, riconoscendo a colpo sicuro e mettendo a nudo<br />
le imitazioni o le parti meramente decorative, trovando<br />
e rivelando cause di errore in Giuochi ben fondati ma<br />
ancora incerti e mal composti, come fossero perfetti<br />
preparati anatomici. Proprio quel suo occhio, acuto e<br />
incorruttibile nell'analizzare e correggere, gli assicura<br />
anzitutto quella stima di allievi e colleghi che altrimenti sarebbe fortemente compromessa dal suo modo<br />
incerto e discontinuo di presentarsi e dalla sua timida<br />
soggezione. Vorrei però illustrare con un esempio ciò<br />
che ho detto della sua impareggiabile genialità di giocatore di perle. Nei primi tempi della nostra<br />
amicizia,<br />
quando entrambi nei corsi che frequentavamo non avevamo più gran che da imparare in fatto di tecnica,<br />
mi<br />
95