Hermann Hesse - Il Giuoco Delle Perle Di Vetro - Altrestorie.net
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servigio alla sua memoria che ci è tanto cara, scriveremo ciò che siamo venuti a sapere su quegli<br />
avvenimenti.<br />
- Dopo aver letto lo scritto col quale l'Autorità respingeva la sua supplica, il Maestro provò un leggero<br />
brivido, un senso mattutino di freddo, l'indizio ch'era<br />
"giunta l'ora e non era possibile attardarsi oltre. Questa singolare impressione che egli chiamava<br />
"risveglio~<br />
gli era ben nota da altri momenti decisivi della sua<br />
vita, era un misto di commiato e di partenza, stimolante ad un tempo e doloroso, che scrollava il fondo<br />
della coscienza come una burrasca di primavera. Guardò l'orologio, vide che tra un'ora doveva tenere una<br />
lezione e decise di dedicare quell'intervallo alla meditazione Si avviò quindi verso la pace del suo<br />
giardino,<br />
accompagnatO però da un verso che all'improvviso gli<br />
era venuto in mente:<br />
Ché in ogni inizio è chiusa una magia...<br />
Lo ripeteva tra sé senza sapere in quale poeta l'avesse mai trovato. <strong>Il</strong> verso però era di suo gusto, gli<br />
piaceva e rispondeva esattamente all'esperienza di quel<br />
momento. Nel giardino sedette su una panca cosparsa<br />
delle prime foglie appassite, regolò il respiro e si sforzò<br />
di raggiungere la calma interiore, finché a mente limpida s'lmmerse nella contemplazione, dove il<br />
panorama<br />
di quell'ora di vita era ordinato per immagini universali superiori alla sua persona. Mentre poi ritornava<br />
verso l'aula, gli si ripresentò quel verso e rimuginandolo intuì che non doveva essere esatto. A un tratto<br />
la memoria gli si rischiarò e gli venne in aiuto. Mormorò quindi come tra sé:<br />
Ogni inizio contiene una magia<br />
che ci protegge e a vivere ci aiuta.<br />
Ma soltanto verso sera, quando la lezione era finita<br />
da un pezzo ed egli aveva sbrigato un mucchio di altri<br />
lavori, scoprì l'origine di quei versi. Non erano di<br />
qualche poeta antico, ma facevano parte di una poesia<br />
che egli stesso aveva scritto da studente e terminava<br />
così:<br />
Su, cuore mio, congedati e guarisci!<br />
Poco dopo mandò a chiamare l'"Ombra" e lo avvertì<br />
che l'indomani sarebbe partito per tempo indeterminato. Gli affidò tutti gli affari correnti con brevi<br />
delucidazioni e si accomiatò cortesemente, come faceva<br />
ogni volta prima dei suoi viaggi di servizio.<br />
Ormai si era reso conto che doveva lasciare Tegularius senza metterlo a parte delle sue intenzioni e<br />
imporgli il peso dell'addio. Doveva agire così, non<br />
solo per risparmiare l'amico tanto sensibile, ma anche<br />
per non compromettere i propri piani. L'altro si sarebbe probabilmente messo il cuore in pace di fronte<br />
al fatto compiuto, mentre una comunicazione inattesa<br />
e la scena del distacco potevano trascinarlo a spiacevoli<br />
colpi di testa. Knecht aveva persino progettato di partire senza neanche rivederlo, ma riflettendo gli parve<br />
che ciò sarebbe stato troppo simile a una fuga. Per<br />
quanto potesse essere saggio e giusto risparmiare all'amico una scena agitata e l'occasione di commettere<br />
qualche sciocchezza, a sé stesso non doveva concedere<br />
siffatti riguardi. Mancava ancora mezz'ora al momento<br />
di coricarsi, poteva quindi andar a trovare Tegularius<br />
senza disturbare lui o altri. Mentre attraversava il vasto<br />
cortile era già notte. Bussò alla cella dell'amico con lo<br />
strano senso che quella era l'ultima volta, e lo trovò<br />
solo, sprofondato nella lettura. L'amico lo salutò con<br />
gioia e, messo da parte il libro, lo pregò di accomodarsi.<br />
«Oggi mi è venuta in mente una poesia» incominciò Knecht «o almeno alcuni versi di essa. Tu saprai<br />
forse dove trovarla.» E citò: «Ogni inizio contiene<br />
una magia...».<br />
<strong>Il</strong> ripetente non stette a riflettere molto. Dopo un<br />
istante rammentò e, alzatosi, andò a prendere da un<br />
cassetto il manoscritto autografo che Knecht gli aveva<br />
donato a suo tempo. Cercò e ne estrasse due fogli che<br />
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